DI LORENZO CIRRI
Con il WXV che si avvicina a grandi passi, le Azzurre sono in ritiro e stanno lavorando duramente per preparare il torneo che le vedrà impegnate a Cape Town a fine settembre nei match con Scozia, Galles e Sud Africa, che saranno preceduti da un test di preparazione che si giocherà al Beltrametti di Piacenza il 14 settembre.
Per capire come procede l’avvicinamento al torneo abbiamo parlato con Vittoria Ostuni Minuzzi estremo delle Azzurre, che ci ha raccontato su cosa le nostre ragazze stanno lavorano in questi giorni a L’Aquila e quali sono le sue prospettiva per una stagione si preannuncia lunghissima e che terminerà il prossimo agosto con la Coppa Del Mondo in Inghilterra.
Ciao Vittoria, grazie per aver accettato l’invito. Per prima cosa vorrei chiederti come procede l’avvicinamento al WXV2?
Ciao. Grazie a te, rispondo con molto piacere alle domande. Comincio dicendo che l’avvicinamento al torneo sta andando molto bene. Siamo al secondo raduno e stiamo lavorando molto. Gradualmente stiamo ritrovando il nostro gioco e introducendo alcune novità perchè ci dobbiamo adattare ad alcuni cambiamenti del regolamento che saranno sperimentati proprio nel WXV. Il lavoro è molto intenso, ma posso dire che stiamo facendo del nostro meglio per mantenere, nonostante la fatica, molto alta la qualità in tutto quello che facciamo.
Giocherete con Scozia, Galles e Sud Africa, tutte avversarie che conosci, cosa ci puoi dire di queste squadre?
Scozia e Galles le conosciamo sicuramente meglio, visto che le affrontiamo ogni anno nel 6 Nazioni. Sono due squadre che sono cresciute moltissimo e spesso ci hanno messo in difficoltà sia dal punto di vista fisico che tattico. Affrontarle in “campo neutro” sarà interessante, così come giocare con il Sudafrica come abbiamo fatto l’anno scorso. Queste partite sono delle grandi opportunità, importanti per noi, perché tutte e tre sono squadre al nostro livello, conosciamo i loro punti di forza e i loro punti deboli e sono squadre con le quali possiamo competere e misurare i nostri miglioramenti e la nostra crescita. Certamente metteremo il massimo impegno in ognuna di queste tre partite con l’obiettivo di vincerle. Saranno sicuramente tre grandi sfide.
Si parla spesso della necessità di migliorare il gioco al piede per l’Italia, quanto e come ci state lavorando?
Il gioco al piede è una delle skills che nel panorama del rugby femminile mondiale si sta evolvendo più velocemente. Noi ci stiamo lavorando molto. Penso che dobbiamo acquisire un po’ più di confidenza nel gesto tecnico ed è proprio su questo aspetto che ci stiamo allenando costantemente con Corrado Pilat. La cosa più difficile è poi riportare questo lavoro nel gioco, dobbiamo avere la fiducia e la confidenza di usare il piede durante la partita ed è proprio questo l’aspetto sul quale stiamo lavorando di più in questi raduni, con una sempre maggiore attenzione ai dettagli. Già la partita di settembre contro il Giappone sarà un banco di prova per vedere come poter sviluppare al meglio sia dal punto di vista tattico/strategico che tecnico il nostro gioco al piede durante il torneo.
In questi raduni abbiamo visto molti volti nuovi, con tante ragazze dell’U 20 invitate, quanto è importante aumentare la profondità della nostra rosa? E’ difficile integrare le nuove ragazze in un progetto di gioco consolidato?
Mi fa molto piacere vedere tante ragazze dell’U 20 invitate ai raduni, anche perchè hanno disputato davvero una bellissima Summer Series, mettendo in mostra tantissima qualità in ognuna delle partite che hanno giocato. Sono contenta che il livello si stia alzando e che queste ragazze abbiano la possibilità di partecipare ai raduni, di confrontarsi con noi e di crescere. Questa cosa fa bene a loro ma anche a noi “veterane”, ci aiuta molto. Diciamo che tante di queste ragazze le conosciamo, perché giocano nei club con noi, quindi non è poi così difficile integrarle nel gioco, anche se il livello qui è certamente più alto. Il gioco è più veloce e anche a livello tattico ci sono ovviamente delle differenze, però alla fine sono tutte ragazze molto capaci e riescono a lavorare bene con noi. Personalmente questa partecipazione è una cosa che mi stimola molto.
Nello scorso 6 Nazioni ti abbiamo vista per la prima volta anche giocare anche come ala. Ti piace questa soluzione di gioco? Pensi che la rivedremo nel prossimo WXV?
Sì, sono partita titolare all’ala nella partita contro il Galles. E’ stata una scelta tattica dei nostri allenatori e a me va benissimo. Nel senso generale del gioco essere schierata come ala o estremo non mi fa così tanta differenza. Ho giocato tanto anche nel mio club come ala quest’anno quindi è un ruolo, così come quello dell’estremo che conosco piuttosto bene e lo sento abbastanza mio. Non so come sarà al WXV, magari qualche esperimento verrà provato e ci saranno soluzioni da testare per varie giocatrici. Vedremo. Al momento non saprei dire se questa soluzione sarà riproposta. In questi raduni ci stiamo concentrando principalmente sul gioco e non tanto sui ruoli o su delle posizioni specifiche. Stiamo cercando di lavorare molto sul volume più che sulle giocate. Per quanto mi riguarda sono due ruoli che mi piacciono e mi diverto a giocare in entrambe le posizioni.
WXV, Campionato, 6 Nazioni e per finire la RWC in Inghilterra, sarà una stagione molto impegnativa, quali sono i tuoi obiettivi?
Questa che sta per cominciare sarà una stagione molto lunga e oltre tutti gli impegni che hai nominato ci saranno anche le franchigie. Il progetto si sta sviluppando e ci servirà molto in prospettiva Sei Nazioni, perchè sono partite di livello internazionale, il livello è sicuramente più alto di quello del campionato e servono per mantenere una rosa ampia e valutare anche delle giocatrici in un contesto competitivo più elevato. Spero che la mia stagione vada in crescendo. Sicuramente questo WXV2 sarà un bel banco di prova per me e per la squadra. Magari vedremo dei volti nuovi e già da qui si comincerà a costruire in prospettiva per la Coppa Del Mondo. Poi ci sarà il 6 Nazioni, nel quale vogliamo far bene, migliorando quanto fatto nel torneo dello scorso anno per arrivare poi nella migliore condizione possibile al mondiale e li giocarci le nostre carte.
Sappiamo che hai molti estimatori a livello internazionale, mai pensato di fare un’esperienza in Francia o Inghilterra?
Finora mi sono concentrata principalmente sul mio percorso universitario. Ho finito gli studi nel novembre dello scorso anno e poi ho preferito iniziare a lavorare per mettere subito in pratica e a frutto quanto appreso. Sono laureata in fisioterapia ed ho voluto iniziare subito a lavorare anche per conoscere il mondo della fisioterapia e come funziona, per capire anche quale ambito specifico mi piacesse di più e rendere un po’ più chiaro il mio futuro professionale. Questo non significa avere chiuso la porta in futuro ad una esperienza all’estero, però per il momento voglio portare avanti la doppia carriera di giocatrice e fisioterapista e per questo al momento preferisco rimanere in Italia. Nulla è definitivo e può essere che in futuro ci sia la possibilità di fare un’esperienza in altri campionati.
Grazie a Vittoria che è stata gentilissima e al quale non possiamo che augurare una stagione ricca di successi. In ogni caso noi saremo qui a fare il tifo per lei e per tutte le altre Azzurre. Non vediamo l’ora di ricominciare!