Chi l’avrebbe mai detto che per mettere la ciliegina sulla torta dovevamo farci una scarpinata di 600 chilometri e ritorno, l’esatto tragitto al contrario della storica Mille Miglia?
La ciliegina ci sta bene , ma prima di fare una breve cronaca delle ultime 24/48 ore volevo fare proprio una riflessione sulla torta. Spesso, come fanno le squadre blasonate, tendiamo a valutare i buoni risultati ordinaria amministrazione, ma per l’Appia tutta e per la U16 in particolare questa che sta per chiudersi è stata una grande, enorme stagione. “Solo” sesti nel campionato ma dimentichiamo che è un campionato Elite (è un francesismo, non l’ho voluto io, ma la parola dice tutto); “solo”undicesimi al torneo di Rovigo, ma lì ci vanno squadre che se provi a leggerne la storia pensi subito: ma ‘ndo stò? Ci sono state anche giornate nere, l’inspiegabile sconfitta di Frascati senza combattere, la defezione per mancanza di numeri alla trasferta dell’Aquila, ma come un mostro mitologico ci siamo sempre rialzati più forti di prima. Perché, vedete, è difficile mantenere la giusta tensione per tutti i nove-dieci mesi di una stagione. Non voglio smuovere il plauso per nessuno ma per fare risultati allenatori e dirigenti devono costantemente vedersela con un collage fatto di voglia dei ragazzi, disponibilità dei genitori, risultati scolastici, infortuni, incomprensioni; chi non lavora dietro le quinte molte di queste cose non riesce a vederle. Continua a leggere su appiarugby.it