Avezzano Rugby – Ragusa Rugby 80-0
“I nostri avversari, oggi, sono stati nettamente i migliori. E, nello spirito del rugby, non hanno mai tirato i remi in barca, giocando fino all’ultimo. Da parte mia, sono fiero dell’impegno e dell’abnegazione dei nostri ragazzi, ma il gap tra le due formazioni era evidente”.
Così Erman Dinatale, presidente del Ragusa Rugby, fotografa la trasferta, valida per il recupero della quinta giornata del campionato di serie B, per la Senior maschile iblea contro Avezzano Rugby. 
Una partita conclusa 80 a 0 per i padroni di casa, e che era iniziata, soprattutto nella prima metà del primo tempo, con la grande capacità degli atleti iblei di rispondere, colpo su colpo, alla preponderanza fisica della compagine abruzzese. 
A partire dalla seconda metà del primo tempo e per tutta la ripresa, un comprensibile calo fisico e mentale ha, di fatto, chiuso la sfida, almeno dal punto di vista del punteggio. In ogni caso, i ragazzi di coach Peppe Berretti e David Alan Edmond, non hanno mai mollato fino alla fine del match.
“Innanzitutto – spiega coach Berretti – devo sottolineare l’encomiabile impegno di tutti i nostri giocatori. Devo dire, inoltre, che ho registrato sensibili progressi su alcuni aspetti del gioco che abbiamo allenato nelle scorse settimane. Il calo fisico (e conseguentemente mentale) – prosegue coach Berretti – sottolinea, in negativo, il lungo periodo di inattività collettiva di dicembre/gennaio, causa Covid. Il gruppo dei giocatori è comunque consapevole che, solo attraverso la continuità negli allenamenti, si potrà migliorare. Rimane invariato – conclude Berretti – l’obiettivo di consolidare la squadra per affrontare la prossima stagione in maniera più competitiva”.
“Mi preme soprattutto ringraziare l’Avezzano per l’ottimo benvenuto – spiega Mario Bella, Team Manager della Senior Maschile – e per il successivo terzo tempo. Per quanto ci riguarda, la parola chiave è crescita. E queste partite servono proprio a cementare il gruppo e a prepararci al meglio per le sfide successive e, in particolare, per il nostro percorso che guarda in prospettiva”.