S.S. Lazio Rugby 1927 – Livorno Rugby 78-7 (40-0)

Marcatori: nel p.t. 11’ m. Pilati (5-0), 15’ m. Baffigi tr. Donato D. (12-0), 30’ m. Albanese tr. Donato D. (19-0), 35’ m. Baffigi tr. Donato D. (26-0), 39’ m. Herrera tr. Donato D. (33-0), 40’ m. Donato J. tr. Donato D. (40-0); nel s.t. 5’ m. Baffigi (45-0), 13’ m. Bonavolontà tr. Donato D. (52-0), 24’ m. Boggero tr. Baraona Prat (52-7), 26’ m. Bonavolontà tr. Donato D. (59-7), 31’ m. Tomasini tr. Donato D. (66-7), 36’ m. Bonavolontà (71-7), 39’ m. Cruciani tr. Donato D. (78-7)

S.S. Lazio Rugby 1927: Cozzi; Herrera (50’ Bonavolontà), Baffigi (cap) (6’ st Cruciani), Cioffi; Santarelli; Donato D., Albanese (30’ st Bianco Mic); Donato J.; Pilati (28’ st Cannata), Parlatore; Cicchinelli (24’ st Tomasini), Sommer; D’Aleo, Gisonni, Criach (6’ st Hliwa). All.: De Angelis

Livorno Rugby: Baraona Prat; Stiaffini, Zannoni (12’ st Taratufolo), Pirruccio; Piram; Rolla (1’ st Chiesa), Rossi; De Biaggio; Freschi E., Bitossi (15’ st Freschi L.); Chiti, Gragnani (cap); Boggero (31’ st Quarta), Giusti (1’ st Echazu Molina), Andreotti (1’ st Ficarra). All.: Squarcini
Arbitro.: Matteo Locatelli (Bergamo).

Note: calciatori: Daniel Donato (S.S. Lazio Rugby 1927) 9/12, Chiesa (Livorno Rugby) 1/1. Cartellini: Al 28’ giallo a Cannata (S.S. Lazio Rugby 1927). Spettatori presenti circa 100. Punti conquistati in classifica: S.S. Lazio Rugby 1927 5 ; Livorno Rugby 0. Man of the Match: Daniel Donato (S.S. Lazio Rugby 1927).

ROMA. Solo chi non conosce la realtà di questo campionato e si limita a leggere i punteggi delle prime due partite biancoverdi del 2024, si chiederà ‘come è possibile che una squadra capace nelle prime nove giornate di racimolare 33 punti, poi di colpo si sia bloccata?’. La verità è che in questa disciplina, nel cui vocabolario non si trovano i termini ‘melina’ e-o ‘catenaccio’, non si vince mai con un rimpallo fortunato, dopo essersi rinchiusi per tutta la partita nella propria zona difensiva. Nel gioco del rugby le differenze fisiche e di esperienza non si annullano solo con una prova accorta e-o con una dose massiccia di grinta e di determinazione. Chi è più forte ed ha vere motivazioni di classifica, vince sempre e comunque. La Lazio capolista (che ha concluso il girone d’andata con 54 punti sui 55 potenzialmente a disposizione) non ha concesso sconti neppure all’Unicusano Livorno Rugby. La validissima formazione romana – con i suoi giocatori che rappresentano un lusso per la seconda serie nazionale – si è imposta sui labronici 78-7 (40-0 all’intervallo). Pienamente rispettato il pronostico della vigilia. Saranno per i livornesi – scivolati sul quinto gradino della classifica – ben altre le partite da vincere. Uno snodo molto delicato nella lotta per la terza piazza sarà, per Gragnani e compagni, la sfida di domenica prossima, sul terreno di una squadra, la Capitolina, in crescita di condizione e di risultati e capace di chiudere il girone d’andata al terzo posto. Per i ragazzi di Riccardo Squarcini nè lo stop – da mettere abbondantemente in preventivo – rimediato in questa terza domenica di gennaio sul campo ‘Giulio Onesti’, nè la gara persa sette giorni fa in casa con l’Avezzano vanno ad intaccare una stagione fin qui eccellente.

Il quadro dell’11° giornata – ultima di andata – di serie A, girone 3 (tra parentesi i punti validi per la classifica): Paganica – Primavera Roma 18-13 (4-1); Lazio – Unicusano Livorno 78-7 (5-0); Capitolina – Villa Pamphili Roma 33-14 (5-0); Civitavecchia – Roma Olimpic 18-16 (4-1); Avezzano – Cavalieri Prato/Sesto 19-24 (1-5); UR Firenze – Napoli/Afragola 25-19 (4-1). La classifica al termine del girone d’andata: Lazio 54 p.; Cavalieri 49; Capitolina 37; Avezzano 36; Unicusano Livorno 33; Olimpic Roma 31; Civitavecchia 27; UR Firenze e Villa Pamphili Roma 21; Napoli/Afragola 12; Paganica 11; Primavera 7.

L’Unicusano, imbottito – e non è certo una novità – di atleti – giovani e giovanissimi – nati e cresciuti nel proprio floridissio vivaio, disposti a sacrificarsi e a giocare solo per il proprio immenso attaccamento ai colori sociali, cerca, in avvio, di gettare sabbia negli ingranaggi di avversari con maggior pedigree. La Lazio (che non fa mistero, dopo la ‘beffa’ della scorsa stagione, di puntare al salto in A Elite), dopo aver sbloccato il punteggio all’11’ con il flanker Pilati, allunga al 15’, con la meta del centro Baffigi trasformata dall’apertura Donato: 12-0. Tra il 30’ e il 35’, l’uno-due firmato da Albanese e ancora da Baffigi (con le trasformazioni di Donato), consente ai locali di issarsi sul 26-0 e di mettere in ghiaccio il bonus-attacco. La Lazio, secondo una legge non scritta propria del rugby, anche a risultato acquisito continua a spingere sull’acceleratore e negli ultimissimi giri di lancetta della prima frazione sigla la quinta e la sesta meta, ancora trasformate. All’intervallo, sul 40-0, il quadro è abbondantemente delineato. Nello sport della palla ovale, il rispetto per l’avversario lo si dimostra quando non si tirano i remi in barca e si continua a battagliare come se la situazione fosse ancora aperta. I romani siglano con Baffigi e Bonavolontà (Donato trasforma nella seconda occasion) la settima e l’ottava meta. Non manca l’orgoglio agli ospiti. Il pilone biancoverde Boggero realizza la meritatissima meta della bandiera, con Baraona Prat che sigla la successiva trasfomazione: 52-7 al 64’. La Lazio ha (anche) una panchina profonda e mantiene alti i ritmi pure negli ultimi 15 minuti, quando va a realizzare altre quattro mete – tre trasformate – per il 78-7 conclusivo. L’Unicusano ha ora una settimana di tempo per preparare la gara della verità. Si tornerà a Roma, per affrontare una formazione, quella della Capitolina, che all’andata, al ‘Montano’ pareggiò 20-20. La Capitolina è una gran bella realtà del torneo – chiuse la scorsa stagione, sempre nel girone 3 di A, terza dopo aver sfiorato i playoff – ma non è certo una compagine all’altezza della Lazio. E nulla è allenante quanto una gara giocata contro una squadra oggettivamente più valida e forte. Se interpretata nel modo giusto, la partita con la Lazio può essere decisamente utile per preparare una seconda parte di stagione sugli scudi.