Dalla nostra inviata Melita Martorana

Sono bastati solo 44 secondi di vantaggio per i Brumbies per archiviare la terza vittoria contro i Blues ad Eden Park in 30 anni di Super Rugby. La cosa è talmente rara che, al fischio finale, l’allenatore Stephen Larkham e’ stato inquadrato con gli occhi lucidi. Nella conferenza stampa del dopo partita ha paragonato la rarità dell’evento all’Irish & Lions Tour “Arriva ogni 12 anni la vittoria ad Eden Park per i Brumbies” ha infatti detto. E lui, fortissima apertura dei Wallabies, campione del mondo del 1999, era presente in tutte e tre le occasioni: come giocatore nel 2001, come assistente allenatore nel 2013 e come capo allenatore quest’anno.

Larkham, soprannominato Bernie dal film ‘Weekend at Bernie’s’ perché’ calmo, posato e sempre in controllo delle sue emozioni, si è invece lasciato andare durante l’intervallo negli spogliatoi, elargendo parole dure, farcite con fiamme e fuoco, per i giocatori. Ed era talmente ‘scomposto’ che poi si è dovuto riprendere nascondendosi nel bagno e mancando l’appuntamento con Sky Sport NZ per la solita intervista di half-time: “Sono molto contento, abbiamo avuto un inizio molto difficile questa stagione,” ha detto poi sorridendo nel dopo partita, “sapevo alla fine del primo tempo che c’era un’opportunità per noi, loro sembravano stanchi, e Beauden (Barrett) non è rientrato per infortunio.”

I Blues hanno finalizzato due mete nel primo tempo che sono arrivate da giocate non costruite: “Un turn over della rimessa laterale, poi eravamo disorganizzati, sembrava che fossimo quelli senza fiato, ma se guardi il resto del primo tempo abbiamo giocato estremamente bene, e ci siamo detti che se avessimo continuato a giocare come nel primo tempo, potevamo portare il risultato dalla nostra parte. Abbiamo apportato una serie di sostituzioni tattiche al momento giusto ed abbiamo dominato la mischia.”

“Abbiamo avuto difficoltà ad uscire dai nostri 50, e abbiamo fatto di tutto per tenerli ben lontani dalla zona rossa, è stata una bella battaglia allo stello livello per quasi tutto il secondo tempo, ed e’ stato solo negli ultimi minuti che abbiamo trovato il modo di avanzare nella loro metà campo, e poi nei loro 22.”

“Questa vittoria darà maggiore fiducia ai ragazzi, evidenzierà che stiamo sulla via giusta, che stiamo facendo le cose giuste, c’è ancora tanto da fare, la stagione è lunga, abbiamo Drua la prossima settimana, e poi i Waratahs, che stanno giocando meglio quest’anno, perché abbiamo maggiore talento con meno squadre.”

La difesa dei Brumbies che forse ha mancato coesione nelle prime tre partite, anche se Larkham ha puntualizzato che alcune mete prese sono state più di circostanza e opportunità degli avversari che di errori difensivi, è stata perfetta nel secondo tempo, lasciando i Blues e la loro micidiale tre-quarti a bocca asciutta per ben 40 minuti. I Blues non hanno segnato un singolo punto nel secondo tempo.

Questa e’ la terza sconfitta in 4 partite per i campioni in carica, con lo 0% di vittorie in casa, e con un bollettino medico devastante dopo la debacle di venerdi sera: “L’infortunio sembra serio” ha detto Vern Cotter in conferenza stampa, parlando di Beauden Barrett a cui e’ stata poi confermata una frattura alla mano destra e si aspetta ora giovedì per sapere quante settimane dovrà rimanere fuori dal campo. Stessa situazione per il tallonatore Ricki Riccitelli che si ‘e infortunato la spalla sinistra ed è uscito dal campo a 15 minuti dalla fine.

L’infortunio di Barrett è una tegola pesantissima per i Blues che stanno ancora aspettando il rientro di Steven Perofeta e che quindi possono ora solo contare sul contributo di Henry Plummer che, diciamolo, non ha brillato. Beauden Barrett invece, finalmente con la maglia numero 10 richiesta a gran voce anche dagli abitanti di Marte, ha intrattenuto i tifosi di Auckland con un paio di magie che ricordano un Vintage BB. Non solo ha deliziato il pubblico con due magnifici off load, ma soprattutto ha aperto le danze, letteralmente, danzando come un’anguilla in punta di piedi al 16’ con una meta splendida. Poco fuori dei 22 avversari il mediano di mischia Fin Christie raccoglie il pallone al breakdown, lo passa di prima a Barrett che con l’occhio da aquila che si ritrova, guizza fuori dagli artigli di un difensore australiano, poi rispolvera l’acceleratore che lo ha reso famoso, sorpassa anche i suoi compagni e un altro difensore avversario, per schiacciare il pallone in meta.

Una corsa diagonale a sinistra allungando il passo che ci ricorda una delle 4 mete inflitte in maglia nera, proprio qui a Eden Park, proprio contro l’Australia nel 2016.
Se nel primo tempo è lo stadio che giace oscurato nel mezzo di Mount Eden – prima poca luce, poi buio completo, poi riflettori al massimo – nel secondo tempo sono i padroni di casa che si spengono completamente. Sarà forse l’assenza del loro pivot, ma, dal 41’ in poi, a parte a tratti la difesa ben posizionata e coesa nel contenere le innumerevoli ondate in attacco dei Brumbies, non ha funzionato nulla: 15 turnover concessi, 4 ruck perse, 3 rimesse laterali perse e dominati in mischia. In particolare l’ultima mischia, nei propri 22, davanti ai pali.

Captain Paddy Tuipulotu è bravo a rubare palla in ruck per poi vedere, pochi secondi più tardi, il possesso nuovamente slittare via per un avanti. Mischia per i Brumbies e in media box tutti che dicono all’unisono: “andranno per una penalty scrum” e così è stato: i Brumbies che asfaltano gli avanti dei padroni di casa e conquistato un calcio piazzato. Ryan Lonergan, sommerso dai fischi di Eden Park, la mette tra i pali per quel 20 a 21 e per quei 44 secondi che valgono una terza, e rarissima, vittoria e le lacrime di uno dei più forti giocatori di sempre.

I Blues, dovranno lavorare duro e a lungo per riportare questa stagione sulla retta via. La settimana prossima, scavalcano le Bombay Hills per approdare to the Tron (Hamilton) ed affrontare nuovamente i primi in classifica Chiefs reduci da una sconfitta contro Drua nelle Fiji.