Stamattina al primo buon giorno mi son reso conto di avere voce afona. Ieri ho urlato tantissimo, tanto era la gioia.
Ieri all’Olimpico ho ripensato a quando (molti anni fa), il sabato pomeriggio,
ad Angri ( in quel sud ITALIA che ti forma accorto alla vita) , pregavo il mio carissimo Ferdinando del Bar S.Domingo di accendere la TV per vedere l’Italia del rugby al Sei Nazioni. Tra tutti quei tressette qualcuno scherzoso mi prendeva in giro (che sport è?)… molti volevano che gli spiegassi le mille regole (non moltissime in realtà – solo “diverse” dal calcio) !
Allora, vedere uno stadio cantare l’inno insieme agli atleti della nazionale, mi emozionava anche di più.
Era raro.
Ieri lo abbiamo urlato in sessantamilaquindici !!!
Oggi ripenso ancora a tutto questo.
Non riesco a togliermi la gioia di dosso.
Ancora stringo i pugni della vittoria.
Son stato seduto tra mille francesi che subivano il gioco dell’ITALIA.
Ho offerto sorsi della mia birra a loro. Loro, lo stesso a me.
Questo è il rugby.
Ieri l’ITALIA, anche solo per un secondo dopo i tre fischi, ha vinto.
Passerò la giornata pensando, di tanto in tanto, a questo. Lo so.
Passerò la giornata pensando di tanto in tanto al fatto che oggi, grazie ad incontri straordinari, gioco a Rugby.
Passerò anche ai mille saluti dei ragazzi delle squadre avversarie del mio girone all’ingresso dello stadio.
Abbracci di gioia all’uscita !!!
Evviva tutti gli sport. Anche del calcio, se sano, che noi Italiani ne siamo praticamente fatti.
Ma romanticamente , parafrasando la frase di un pensatore:
Magari dopo la vittoria di ieri…
qualche ragazzino, oggi, calcerà la palla sopra la traversa.

Un rugbista