Capita che ti trovi catapultato dalla presidenza del Pordenone Rugby (di cui orgoglioso per quello che si è fatto e si continua a fare) a dirigere un comitato regionale neo costituito ed a rappresentare la Federazione Italiana Rugby alla cena di gala del Sei Nazioni.

Capita che dalla birra e salsiccia (peraltro buonissima) mangiata a via Mantegna dopo la gara del Pordenone Asd, ti trovi in smoking presso la Galleria del Cardinale a Palazzo Colonna a Roma, con l’ambasciatore di Francia ed i presidenti dell’IRB, FIRA e Federazione Africana del Rugby.

Capita che passi dal vedere la partita su una tribunetta senza copertura al freddo,  alla tribuna d’onore dello Stadio Olimpico assieme a Gianni Alemanno e Raffaele Pagnozzi, con poltroncine comode e dotate di schermo per rivedere le azioni salienti.

Capita che commentavi la partita appena vista con Giovanni Cantiello e Pino Rossignoli e finisci a parlare di rugby e dei massimi sistemi con Marco Bollesan e Carlo Checchinato

capita tutto questo in pochi mesi ma lo spirito del rugby è uguale: anche se cambia il contenitore il contenuto è rimasto uguale.

Persone semplici, alla mano, disponibili e gentili (foto con tutti i giocatori francesi e con Lo Cicero e Castrogiovanni).

Anche i francesi pur con i musi lunghi sono stati loquaci e simpatici ed a tavola hanno apprezzato il menù ed i vini senza snobbare nulla, anzi.

Il mondo del Sei Nazioni è scintillante e formale, ma è questo sport che fa la differenza e mantiene tutti con i piedi per terra; sentire il discorso del presidente della FFR che parla di grandeur non scalfita dalla sconfitta, perchè l’Italia si è dimostrata una grande squadra in campo mi riempie di soddisfazione e mi fa capire quanto siamo distanti dalle polemiche di altri sport che paiono vivere più delle chiacchere che dei fatti.

Eccellente l’organizzazione della gara e tutto il contorno: eccellente lo spettacolo in campo e fuori dal campo.

Utili i contatti presi che consentiranno l’anno prossimo alle squadre regionali di mini rugby di partecipare ad un concentramento giocato allo stadio dei marmi o all’Olimpico, prima della gara per dimostrare che il rugby è sport e festa.

Sciarpe e  autografi e foto per i ragazzi che ogni giorno si impegnano sul campo e la promessa, da parte del friulano Doc Alessandro Zanni, di fare da testimonial.

Un’esperienza indimenticabile, una vittoria incredibile, una domenica da ricordare.

Francesco Silvestri – Presidente Comitato Regionale Fvg