La prima trasferta in Galles per il Busto Rugby ha trasformato per 24 di noi le festività pasquali in un’ esperienza unica e memorabile, che ricorderemo a lungo.

Partiamo venerdì pomeriggio da Orio, destinazione: l’aeroporto di Bristol. Siamo diciassette giocatori Under 16 ma tra noi ci sono anche due amici di Lainate, Alessandro

Mantovani e Giovanni Osculati, più cinque giocatori Seniores sotto la guida del Responsabile Tecnico Giorgio Moro e di Moreno Borsetto, ex giocatore del Parabiago, attualmente arbitro e guardalinee, ma gran conoscitore dei posti che avremmo visitato.

Il pullman ci conduce in serata verso la nostra destinazione: Mumbles, posto di mare poco oltre Swansea. L’albergo, il Carlton, è in riva al mare e entrando si sentono le corde delle barche a vela ormeggiate che sbattono al vento. Non abbiamo bisogno di aspettare per conoscere l’ospitalità gallese, giusto il tempo di scaricare i bagagli e già siamo protagonisti di uno dei tanti eventi che hanno riempito i nostri giorni oltre la Manica: il Mumbles Rugby Football Club ci ospita presso la loro sede e tra chiacchiere, presentazioni e qualche buona birra (solo per i maggiorenni) c’è chi si presenta e chi ritrova i vecchi amici.

Una buona dormita per riprendersi dal viaggio e un altro giorno è pronto per essere vissuto. Mattina all’insegna della scoperta di posti nuovi, dapprima il castello di Oystrmouth, poi il faro, dopo esserci prodigati tra scogli, grotte e qualche residuato bellico. Su un terreno di gioco semplice ma molto ben tenuto seguiamo le gesta del Mumbles Senior che, in un match equilibrato ed emozionante, riesce ad avere la meglio su un avversario locale.

L’indomani l’attesa dei nostri giovani guerrieri è finalmente appagata, dato che sono loro, gli Under 16, a scendere questa volta in campo. Con indosso la divisa bianca, che forse ai nostri avversari ricordava…gli inglesi, il Busto affronta il Mumbles Under 16 senza alcun timore reverenziale, ma subisce le alte velocità di gioco dei gallesi e questi ultimi dilagano. I ragazzi non demordono e grazie a buone azioni difensive riescono più volte a ridimensionare l’esuberanza dei padroni di casa arrivando anche a guadagnare qualche calcio di punizione in loro favore. Per dare un minimo di giustizia all’incontro ci pensano i compagni di Lainate: Mantovani, rompendo diversi placcaggi, oltrepassa la difesa e beneficia del sostegno di Osculati, che marca la meta. Tra i ranghi del Busto da segnalare l’ottima prestazione della seconda linea Ivan Diserò, capace sia di far valere la propria forza fisica con placcaggi a volte anche decisivi, sia di mettere in mostra le sue abilità nel passaggio e nel riciclo di palla.

La serata si decide di trascorrerla, per chi vuole, con una lunga passeggiata in riva al mare fin quasi a Swansea, in cui si è testimoni del ciclo delle maree, capaci di portare l’acqua sotto i nostri piedi, ma anche di farla sparire per miglia e miglia. Un occhio all’orologio e via di corsa verso il fish and chips, un must per le gite di gruppo nel Regno Unito. L’ultima notte al Carlton, una mattina di sfumata malinconia in cui salutare questi bei luoghi suggestivi e si riparte, questa volta per quella che sarà la ciliegina sulla torta: un lunedì che ci avrebbe portati dapprima a Cardiff a scoprire il suo celebre Millennium Stadium, e in serata a Londra.
Di nuovo sul pullman, il ponte sospeso sul’estuario del Severn e il castello di Windsor catturano i nostri sguardi, ma ciò non ci impedisce di proseguire e prima del tramonto siamo a Victoria Station. Foto di rito a Buckingham Palace e alle sue guardie, poi una bella mangiata, che per alcuni si rivelerà un’abbuffata, in compagnia, e poi ancora in marcia, alla volta dei monumenti più interessanti e simbolici della città: Piccadilly Circus coi suoi cartelloni luminosi, Trafalgar Square con la statua del grande ammiraglio Nelson, L’abbazia di Westminster e il complesso del Parlamento e della torre del Big Ben, con sullo sfondo il London Eye, la grande ruota panoramica, illuminata di blu.Arriviamo al Millennium e ci basta ammirarlo da fuori per rimanerne folgorati, ma visitarlo al suo interno e poter arrivare a pochi metri dall’erba del terreno di gioco è tutt’altra emozione; la nostra guida ci fa conoscere cose che neanche immaginavamo e uno di noi riesce pure a sedersi dove di solito prende posto la Regina Elisabetta. Mangiamo al Prince of Wales, un pub ricavato all’interno di una vecchia chiesa in disuso e decorato come un teatro dell’opera, ma abbiamo poco tempo: Londra chiama.

Ma come spesso succede, tutto ha un limite e dobbiamo accelerare il passo per non fare tardi al pullman. Ultima destinazione di questo tour: Luton , l’aeroporto da dove saremmo partiti per Malpensa e dove, aimè, avremmo passato la notte. All’inizio le ore piccole non sembrano intimorirci, inganniamo il tempo passandoci il pallone in cerchio o girando i negozi, seguendo i ritmi dell’aeroporto nella notte, in cui ai viaggiatori si sostituiscono gli addetti alle pulizie e i tavolini sono vuoti. Pian piano però il sonno ci tenta e quasi non facciamo caso alla vista che ci offre il volo, dai prati verdi alle Alpi innevate. A Malpensa il cerchio si chiude e ognuno si ricongiunge alla propria famiglia. E’ il momento dei saluti, ma stiamo certi che non ci dimenticheremo mai quest’esperienza. Grazie.

Luca Gussoni