No, non si tratta di uno scherzo, tantomeno di un sogno, ma il risultato della partita tra le due formazioni nell’ultima tappa delle Seven Series.
Mi chiedo: possibile che la Spagna abbia raggiunto questi risultati mentre la nostra nazionale non è ancora in grado di partecipare alle World Series?
Eppure il rugby a sette è presente alle Olimpiadi dal 2016, quindi è stato sport dimostrativo nel 2012.
La Spagna, ad esempio, è tornata nelle Series solo quest’anno, dopo essere retrocessa e quindi estromessa dalle core nations nel 2013 (sostituita allora dal Giappone), dimostrando di puntare a questa disciplina, specialmente in questa edizione che assegna i posti per Tokio 2020.
E l’Italia?
Lungi dal voler dire strumentalmente che non si sta facendo nulla o che dovevamo qualificarci per queste olimpiadi, ma sicuramente qualcosa in più si deve fare per entrare nelle Series e puntare ai giochi del 2024.
“Spagna e Russia da 10 anni lavorano con un gruppo esclusivo per il Seven, la Germania da 3. E considerando i progressi della Germania, siamo convinti che non servano decenni per vedere risultati concreti. Quello tedesco è l’esempio perfetto: partiti quasi da 0, investimenti mirati e competitività raggiunta.”
Queste sono le parole di Andy Vilk, tecnico dell’italseven intervistato da OnRugby nel 2017 (l’intervista completa qui)
Nella stessa intervista Orazio Arancio, responsabile del seven per la Federazione Italiana, aveva parlato della possibilità di creare un percorso ad hoc con il gruppo sportivo delle Fiamme Oro (gruppo sportivo, non la squadra a XV) per formare giovani giocatori esclusivamente nella disciplina del rugby a sette, ma da allora nulla sembra essersi concretizzato e gli atleti azzurri si dividono tra rugby XV e il seven con tutte le difficoltà del caso.
Quale dunque il futuro per il seven azzurro? Giusto puntare solo sul XV o provare a creare un percorso mirato ed esclusivo per il gioco a sette?
Certo che avere l’Italia di rugby alle Olimpiadi sarebbe un bel vedere e anche una bella spinta per il movimento, sia da un punto di vista prettamente sportivo sia da un punto di vista mediatico.