Sarà un derby speciale quello che andrà in scena giovedì 28 novembre alle 14 presso il carcere Dozza di Bologna. A sfidarsi saranno la squadra Giallo Dozza – formata dai detenuti della stessa casa circondariale della città felsinea – e quella della Drola di Torino, composta da detenuti de “Le Vallette”, l’istituto di pena del capoluogo piemontese.
Incipit dai contenuti prettamente sportivi, ma il contesto va ben oltre quello del campo e i punti conquistati al di fuori hanno una valenza più ampia rispetto a quelli che il rettangolo da gioco mette in palio. La partita in calendario a Bologna nel primo pomeriggio di giovedì è, infatti, una sfida tra le due realtà che hanno sposato per prima il progetto “Rugby oltre le sbarre”.
Il percorso intrapreso dalle due case circondariali – con il pieno sostegno della Federazione Italiana Rugby, parte attiva nello sviluppo del progetto – ha svolto la funzione di volano verso altre realtà simili che hanno aperto le proprie porte al rugby come uno degli strumenti per l’educazione e il reinserimento dei detenuti: grazie al protocollo FIR/DAP, sono oggi sedici gli istituti dove viene praticato il rugby, dall’11 settembre di quest’anno incluso ufficialmente dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria tra le attività utili all’educazione e alla formazione del detenuto, mentre Drola, Giallo Dozza e Bisonti di Frosinone si sono aggiudicati il Bando della Presidenza del Consiglio “Inclusione Sociale attraverso lo sport”.
Da dieci anni a oggi il numero delle case circondariali che hanno aperto le porte al rugby è in costante aumento. All’interno delle carceri sono presenti detenuti che hanno ottenuto, studiando, il patentino da direttore di gara. Un contesto, quello delle carceri, dove i valori educativi del Gioco trovano piena applicazione: rispetto per le regole, per l’avversario, verso l’arbitro e le sue decisioni; il sostegno che si riceve e si offre ai compagni di squadra.
“Il Rugby oltre le sbarre è un progetto consolidato – ha dichiarato Stefano Cantoni, Consigliere Federale referente del Progetto Carceri per la Federazione Italiana Rugby – ed entrambe le squadre che si affronteranno giovedì, provenienti dal carcere della Drola e Dozza, militano nel campionato regionale di Serie C grazie alle modifiche alle regolamentazioni che il Consiglio ha posto in essere negli anni, consapevole dell’alto valore educativo e sociale di queste attività svolte con passione, entusiasmo e senso civico dai nostri Club. La pratica del rugby negli istituti carcerari certifica il valore dell’attività formativa e i forti legami che il rugby genera: sono numerosi i casi di detenuti che, reinseriti nella società, hanno continuato a giocare, mentre nel carcere di Pesaro alcuni di loro hanno frequentato i corsi CNAr e l’abilitazione a svolgere il ruolo di arbitro”.
“Quella di giovedì sarà il terzo incontro tra il carcere della Drola e della Dozza. Un derby che aggiunge un senso di sfida ad un progetto di cui siamo orgogliosi, in particolare, per la capacità di incarnare appieno, nelle difficoltà date dal contesto, i valori fondanti del nostro gioco” ha concluso Stefano Cantoni.