La Coppa del Mondo di XIII si giocherà nel 2022: questa la decisione presa dall’organizzazione del Mondiale, assieme alla Federazione Internazionale di Rugby League. Una decisione, sicuramente, difficile, ma che mette davanti a tutto e tutti la salute degli atleti, professionisti e non che arrivano da più di un anno di pandemia che, di fatto, ha limitato fortemente le possibilità di giocare. L’Italia XIII, quindi, rimanda di un anno la campagna mondiale e ne approfitta per organizzarsi ulteriormente, mettendo in campo una programmazione ancor più dettagliata ai fini di coinvolgere sempre più giocatori prodotti del movimento italiano. “Non giocare il Mondiale non è una bella cosa, ma per noi rappresenta un’opportunità di poterci preparare al meglio in vista del 2022 – commenta Orazio D’Arrò, presidente della FIRL (Federazione Italiana Rugby League) – come Federazione vogliamo e dobbiamo riprogrammare tutto nel migliore dei modi, investire su i tanti talenti italiani e cercare di coinvolgere sempre più persone nel mondo del league. Sarà nostra cura, poi, lavorare con i giovani che rappresentano, in tutto, il futuro del nostro movimento”. 365 giorni, dunque, per arrivare sempre più preparati alla manifestazione Iridata che, ricordiamo, vede l’Italia inserita in un girone di ferro con i campioni del mondo in carica dell’Australia XIII, le Isole FIJI e la Scozia XIII. “Sappiamo che sarà un Mondiale impegnativo – continua D’Arrò – ma dobbiamo e vogliamo metterci in gioco e testare quanti più rugbisti possibile. Arriveremo al 2022 preparati e intenzionati a lasciare il segno”.