Per poter disputare una partita ufficiale di rugby, organizzata dalla Federazione Italiana Rugby, oltre che di due squadre, di un pallone e di pali ad “H”, c’è bisogno di un campo di dimensioni minime di 110 metri in lunghezza e 66 metri in larghezza (60 metri di campo e 3 metri di distanza tra la linea laterale e la recinzione).
A Corato sin dal 2014 non mancano le prime componenti: ci sono state 3 squadre Under18 (2015-16, 2016-17, 2019-20), una squadra Under16 (2018-19), due squadre Under14 (2016-17, 2019-20) e tre squadre Seniores (2017-18, 2018-19, 2019-20), così come non sono mancati palloni e i pali ad “H”.
A Corato dall’ottobre del 2017 manca un campo dove poter giocare a rugby.
Se da un lato, il campo principale in erba è stato interdetto al Rugby Corato ASD (forse in passato in Città ha girato troppo la leggenda metropolitana “Il rugby rovina il campo”, un potente mix di ignoranza e arretratezza culturale), dall’altro lato il campo alternativo non è idoneo a ospitare partite ufficiali, in quanto di dimensioni non sufficienti.
Infatti tra il traliccio della corrente di Via Prenestina e la pista di atletica non ci sono 66 metri. Non ci esprimiamo sui 110 metri di lunghezza all’interno dei due muri perimetrali della struttura del Campo sportivo Comunale.
Nonostante nelle Stagioni sportive 2015-16, 2016-17 si è potuto giocare partite di due Campionati di Rugby Under18 sul campo principale in erba, dalla Stagione 2017-18 non è stato più possibile farlo.Inutile interrogarsi troppo sui fattori che a Corato hanno portato a questa situazione, se si sia trattato di arretratezza nella cultura sportiva, di ignoranza nei regolamenti delle varie Federazioni sportive (ricordiamo che a pagina 8 “Il regolamento del giuoco del calcio – Edizione 2018” dell’Aia recita “Laddove siano utilizzate superfici artificiali, sono consentite altre linee purché siano di un colore differente e chiaramente distinguibili dalle linee del terreno.