A un anno di distanza dal suo approdo in Biancorosso, il pluripremiato tecnico inglese John Wells saluta il Rugby Colorno. Lo fa ringraziando tutti, portandosi dietro uno splendido ricordo dell’Italia e della passione che caratterizza il nostro mondo ovale.

Jhon cosa ci racconti della tua prima esperienza qui in Italia?

Guardandomi indietro posso dire che sia stata un’esperienza fantastica. Lo sappiamo, sul campo stiamo tutti affrontando una stagione un po’ sfortunata ma dovremmo ritenerci soddisfatti di aver contribuito insieme al suo inizio e svolgimento. Verso maggio/giugno per la prima volta si era cominciato a parlare del mio arrivo qui, c’erano un sacco di problemi con il covid, ci si domandava perfino se Colorno sarebbe ancora esistito come Rugby Club … Credo che Stefano (Cantoni ndr) e Mario (Padovani ndr) abbiano fatto uno splendido lavoro per creare una squadra competitiva. Sono davvero entusiasta di aver trascorso questa esperienza in Italia, voglio ringraziare davvero tutti.

Come ti sei trovato qui a Colorno con i ragazzi, con lo staff tecnico e con l’ambiente in generale?

E’ stato molto difficile per uno come me, che ha trascorso gli ultimi 22 anni allenando in un ambiente super professionistico, relazionarmi con ragazzi che lavorano per gran parte della giornata e dovermi comunque aspettare da loro il massimo. E’ davvero complicato trovare il giusto equilibrio tra i ragazzi professionisti e quelli che potremmo definire “semi-professionisti”. Posso solo ringraziare quest’ultimi che con i loro sacrifici danno un grande valore aggiunto al club. E’ un traguardo fantastico vederli performare al massimo sia nella vita privata che alla sera durante gli allenamenti. E’ stata per me la migliore delle sorprese, oltre che un grande insegnamento.

A parte questo magnifico sole cosa porti con te dall’Italia in Inghilterra?

Poco prima che sotto Natale le cose si aggravassero con il Covid, sono stato fortunato a trascorrere qui 6/7 settimane in estate con mia moglie. Abbiamo girato l’Italia e visitato posti magnifici, come Verona ad esempio. Nick Scott ci ha portato anche alle Cinque Terre, le abbiamo girate in barca e ci siamo divertiti tantissimo. Posso dunque dire sinceramente di aver raggiunto quelli che sono sempre stati i miei obiettivi, allenare con passione e frequentare il club e al contempo conoscere nuove persone, fare nuove amicizie e scoprire nuovi posti.

Che messaggio vuoi lasciare a questi ragazzi che si stanno allenando dietro di te?

Ammiro tantissimo questi ragazzi, per la passione che mettono in quello che fanno, per i sacrifici e per il tempo che dedicano al rugby nonostante tutto il resto. Di loro penso semplicemente che quando arrivi il momento di scendere in campo, che si giochi in casa a Colorno o fuori casa a Padova o Calvisano, siano sempre pronti a dare il massimo, tutte le volte, tutto il tempo. E poi succeda quel che succeda. Saranno sempre gli “underdog”, saranno sempre il piccolo club che lotta per diventare grande, e penso che sia davvero importante che loro capiscano come ogni squadra di questo campionato sia battibile se ci si crede veramente.

John, ti facciamo i migliori auguri per il futuro e per il tuo ritorno in Inghilterra

Grazie mille, sono stato lontano da casa 7 settimane, non vedo l’ora di rivedere mia moglie e la mia famiglia come la maggior parte dei ragazzi che giocano qui e che sono lontani dalle loro famiglie. Spero che nelle prossime due settimane trascorrano dei bei momenti a casa e che riescano a ricaricare le batterie per l’ultima parte della stagione.

E’ stato un piacere averti qui Jhon

Grazie mille, Goodbye Colorno.

Il link per la video-intervista in lingua originale (sottotitolata in italiano): https://youtu.be/DCFMicgfeXU

Manuel Piazza