E’ il 24 febbraio 2007, il prato è quello di Murrayfield, la casa della Scozia.  

L’Italia, allenata da Pierre Berbizier, ha iniziato il Sei Nazioni con una brutta sconfitta interna al Flaminio contro la Francia (3-39) ma ha fatto sudare gli inglesi a Twickenham due settimane prima, quando solo il piede di Johnny Wilkinson ha fatto la differenza: una meta a testa, quindici punti per l’uomo dal piede infallibile, 20-7 finale per il XV della Rosa ma il pack italiano sugli scudi, diretto da un Alessandro Troncon in versione Man of the Match.

Nella capitale scozzese Bortolami e compagni arrivano sull’onda lunga di quella prestazione, un gruppo maturo e che negli ultimi mesi ha centrato agevolmente la qualificazione iridata in ottobre e messo in difficoltà l’Australia a novembre: lontano da casa, però, l’Italia nel Sei Nazioni non ha ancora vinto dall’ingresso nel Torneo, nel febbraio del 2000. 

La Scozia, dopo aver perso 42-20 con gli inglesi all’esordio in trasferta, ha vinto contro il Galles a Murrayfield e, per gli Azzurri, si preannunciano ottanta minuti in trincea. Ma, dopo nemmeno sei minuti di gioco, gli Azzurri conducono 0-21: un calcio di liberazione scozzese fermato da Mauro Bergamasco dopo pochi istanti dall’avvio e due intercetti a firma di Andrea Scanavacca e Kaine Robertson nel turbinio di appena trecentocinquantasecondi diventano le fondamenta su cui l’Italia costruisce la prima, indimenticabile vittoria fuori casa nel Torneo. Finirà 17-37, con una nuova prestazione monumentale di Troncon, ancora migliore in campo.

Sabato 9 maggio alle 15 il “Relive” di una delle partite simbolo del rugby italiano del XXI secolo, sulla pagina Facebook e sul canale Youtube della FIR, sarà preceduto dallo studio virtuale: ospiti il capitano azzurro Marco Bortolami, il numero dieci e recordman di punti del massimo campionato Andrea Scanavacca e Domenico Calcagno che raccontò l’impresa azzurra sulle colonne del Corriere della Sera.