Tra due giorni il derby ibleo di rugby.
Al countdown che da una settimana è stato inserito nell’home page del sito del Padua Rugby Ragusa, e che segna il momento del fischio d’inizio del settimo derby ibleo, adesso mancheranno ancora due giorni e qualche ora.
Ma in città l’attesa per questo grande momento di sport si fa di giorno in giorno sempre più grande e, nonostante i dirigenti delle due squadre si ostinino a predicare calma perché, in fondo quella di domenica è pur sempre una partita di rugby, la tensione tra chi dovrà scendere in campo sta salendo sempre di più.
“È l’effetto derby, bellezza”, potremmo dire parafrasando Humphrey Bogard.
Chi invece sembra non sentire più di tanto, ma crediamo sia sola apparenza, quest’effetto è Max Vinti, allenatore della squadra biancazzurra.
«Beh, no, il derby è sempre il derby. Io ne ho vissuti tanti e so di cosa stiamo parlando. Ma noi dobbiamo pensare alla stagione e quindi domenica dovremo scendere in campo, sì con la tensione del derby perché comunque si tratta di una partita diversa dalle altre, però avendo ben chiaro in testa che il nostro vero obiettivo è la vittoria del campionato. Per questo non dobbiamo sprecare tutte le energie mentali in una sola partita. Non è vincendo il derby che si vince il campionato. Lo dico con cognizione di causa, perché a me purtroppo è successo».
È chiaro, quella di domenica è una delle sedici partite della regular season, ma battere i cugini ha pur sempre un sapore particolare al quale nessuno vuole rinunciare.
«E noi, infatti, non vogliamo rinunciarvi. Proveremo a vincere, dimostrando di saper giocare a rugby, mettendo in pratica tutto quello che abbiamo fatto in queste settimane di preparazione. Cercheremo di imporre il nostro gioco, che è fatto di più fasi, velocità e corsa».
Tante fasi, velocità e corsa che si scontreranno, però, con un terreno, quello del Petrulli, che sarebbe più adatto all’allevamento dei conigli piuttosto che ad ospitare uno sport che si dovrebbe giocare su un rettangolo verde. Ma tant’è, il calcio comanda.
«Questo incontro si sarebbe dovuto giocare in un contesto diverso. Purtroppo il calcio domina sempre sugli altri sport, e non solo qui a Ragusa. E così ci tocca soffrire, ma non in silenzio, perché io non riesco a stare zitto. È un peccato che domenica gli sportivi iblei saranno costretti a godersi questo spettacolo su un campo indecente, perché il nostro è uno sport bellissimo, oltre che educativo».
Tradizionalmente i derby, in campo, sono sempre stati molto combattuti e, a volte, purtroppo, la “battaglia” si è allargata anche al di fuori del rettangolo di gioco. Come sarà questa volta?
«In campo si giocherà duro, è normale che sia così. Ma al fischio finale, è giusto e lo pretendo, ci dovrà essere il corridoio, il terzo tempo e tanti sorrisi. Poi, inizieremo a pensare alla prossima partita. Dopo l’ottantesimo non voglio assolutamente vedere nessun tipo di screzio. Se così non fosse, mi seccherei tantissimo con i miei giocatori».
Per finire, coach Vinti, che cosa si augura per domenica? «Intanto mi dispiace non poter essere presente in panchina (Vinti è tra i convocati per la trasferta dell’Amatori Catania in Sardegna, ndr), ma mi auguro che sia una bella giornata di sport, con tanti ragusani in tribuna a vedere, purtroppo in questo campo, la partita.
E voglio augurare anche un “in bocca al lupo” alle due squadre. Ma di più alla mia!». Sorriso a trentadue denti!