Di Andrea Pelliccia
Novembre, tempo di Test Match. Dei tre che gli Azzurri si accingono a disputare, il più suggestivo è senza dubbio quello di sabato 17 contro gli All Blacks.
Incontro suggestivo a carico di storia: sono passati trentacinque anni dalla prima volta in cui venne eseguita l’haka in uno stadio italiano. Padova, Stadio Appiani, sabato 22 ottobre 1977.
La nazionale neozelandese aveva chiesto di affrontare l’Italia prima di intraprendere il tour in Francia. La nostra nazionale aveva però già in programma per il 23 ottobre un incontro in Polonia valido per la Coppa FIRA. Non fu possibile spostare questa partita: si scelse così di contrapporre alla nazionale neozelandese una selezione di alcuni dei migliori giocatori, sia italiani sia stranieri, che militavano nel nostro campionato. Gli stranieri convocati furono i sudafricani Nelson Babrow (Padova) e Dirk Naude (Rovigo) e il francese Guy Pardies (Padova).
La selezione fu battezzata “XV del Presidente”, di seguito i quindici in campo:
Zuin; Rossi, N.Francescato, R.Francescato, Marchetto; Babrow, Pardiès; Bonetti, Baraldi, Blessano, Rinaldo, Naudè; Piovan, Monfeli, Presutti.
Il capitano degli All Blacks in quel tour era il leggendario Graham Mourie, anche se in questa partita partì dalla panchina e subentrò a Eveleigh al 30′ minuto. Come pilone giocava Brad Johnstone, successivamente allenatore dell’Aquila (dal 1989 al 1991) e della nazionale italiana che esordì al Sei Nazioni (dal 2000 al 2002).
C’era non solo curiosità ma anche timore nei confronti della selezione italiana, visto che l’anno prima la nazionale aveva sconfitto in casa il Giappone per 25-3 a Padova e aveva perso di un solo punto (15-16) contro l’Australia all’Arena Civica di Milano.
In effetti la partita fu più equilibrata del previsto. Fu proprio Mourie a segnare la prima meta, pareggiata da una meta di Nello Francescato propiziata da Babrow e poi trasformata da Zuin. Il primo tempo si concluse sul 6-6.
Il risultato rimase bloccato fino a quindici minuti dalla fine. Poi ancora una meta di Mourie (non trasformata) e un piazzato di Zuin per il 9-10. Risultato ancora in bilico fino a cinque minuti dalla fine, fissato poi sul 9-17 da un calcio piazzato di McKechnie e da una meta di Ford a tempo scaduto.
Nel 1979 ancora gli All Blacks in Italia. Con qualche differenza rispetto a due anni prima. In questo caso i tutti neri erano al termine del tour che li aveva visti impegnati, tra l’altro, nei test match vinti con Inghilterra e Scozia.
L’Italia fu inoltre in grado di schierare la migliore formazione. Rovigo, Stadio Battaglini, mercoledì 28 novembre 1979. Ecco il quindici azzurro:
Gaetaniello; Mascioletti, N.Francescato, R.Francescato, Marchetto; Bettarello, Lorigiola; Mariani, Bargelli, E.De Anna, Basei, Artuso, Cucchiella, Robazza, Bona.
Capitano degli All Blacks ancora Graham Mourie, stavolta in campo dal primo minuto.
Partenza fulminante dei neozelandesi, grazie a due mete nei primi dieci minuti: realizzate da Mexted e Fraser, trasformate da Hewson. L’Italia restò in scia grazie a due calci piazzati di Stefano Bettarello. Passato lo sbandamento iniziale e organizzata al meglio la difesa, la partita divenne equilibrata. Il primo tempo terminò 15-6 grazie a un piazzato di Hewson (poi sostituito da Wilson) allo scadere. Fu proprio Wilson a metà del secondo tempo a piazzare un nuovo calcio. Gli Azzurri (in maglia bianca per l’occasione) trovarono la forza di reagire solo nei minuti finali: meta di Rino Francescato, a dieci minuti dalla fine, trasformata da Bettarello. Poi l’assalto finale alla ricerca (vana) della meta che avrebbe potuto regalare uno storico pareggio.
Il risultato finale di 18-12 per gli All Blacks resta comunque il miglior risultato conseguito dagli Azzurri negli scontri diretti.
L’anno dopo furono gli Azzurri a visitare l’Oceania. Ma questa è un’altra storia di cui parleremo la prossima volta.
Nelle immagini che seguono la formazione del XV del Presidente che affrontò gli All Blacks nel 1977, la copertina del programma ufficiale della partita Italia – All Blacks del 1979, le schede (tratte dallo stesso programma) di Rino Francescato, Nello Francescato e Massimo Mascioletti.