Cento rappresentative d’area e 2300 giocatori delle categorie U16 e U18 sono scesi in campo nel fine settimana su tutti i campi d’Italia per il primo momento di verifica del nuovo progetto di formazione della FIR.
Lanciato in estate parallelamente al riallineamento del progetto tecnico di alto livello e sviluppato in sinergia con i Club per rispondere alle esigenze degli stessi, con quarantotto aree tecniche attive su tutto il territorio nazionale, il progetto di formazione mira a rafforzare la veicolazione della proposta federale all’interno delle singole Società da un lato e a garantire una ulteriore diminuzione del rischio di dispersione del talento dall’altro, contribuendo al tempo stesso ad innalzare le competenze tecniche generali dell’intero ecosistema rugbistico nazionale.
Il primo momento di competizione andato in scena ieri ha permesso dunque di rafforzare i principi alla base della progettualità del rugby di base U16/U18, con la competizione U16 funzionale all’identificazione degli atleti in vista di un loro coinvolgimento all’interno dei Centri di Formazione U18 per la stagione 2018/19 e quella U18 maggiormente rivolta al monitoraggio degli atleti per valutarne la maturazione tecnica e un potenziale inserimento all’interno dei Centri di Formazione e dell’Accademia Nazionale “Ivan Francescato”.
Daniele Pacini, Responsabile del Rugby di Base FIR, ha dichiarato: “Siamo soddisfatti sia della partecipazione delle nostre Società a questo primo momento, sia della qualità del gioco espresso e del coinvolgimento del settore arbitrale, fondamentale per la riuscita della competizione. La nostra volontà è di mantenere tutto il territorio costantemente e attivamente coinvolto nel percorso di sviluppo degli atleti, sia in vista di un loro eventuale coinvolgimento nel progetto di elite sia, soprattutto, per continuare a sviluppare il livello medio del gioco di base”.
“E’ fondamentale – ha aggiunto Pacini – che tutto il movimento operi con una direzione comune, conoscendo il progetto tecnico di FIR nel proprio insieme ma contribuendo ad esso in modo attivo ognuno per quelle che sono le proprie possibilità. In questo senso siamo entusiasti di come i Club, in tutta Italia, siano coinvolti e proattivi, aiutandoci a proporre un momento di verifica dai contenuti tecnici di qualità e, di conseguenza, utile alla crescita comune dei nostri atleti”.