Primo stop stagionale per la Union Rugby Arezzo. Dopo due vittorie consecutive, la squadra aretina è scesa in campo nel terzo turno del campionato nazionale di serie C1 tra le mura amiche di via dell’Acropoli dove è incappata in una sconfitta per 15-3 contro il Città di Castello Rugby. L’incontro, condizionato dalla pioggia e dal vento, è stato giocato di fronte ad una bella cornice di pubblico che fin dalle prime battute ha sostenuto i quindici giocatori schierati titolari da coach Luca Androsoni: capitan D’Antonio, Grotti, La Barbera, Fiore, Biagi, Gebbia, Scartoni, Rupi, Giusti, Scaffei, Comorasu, Donvito, Serafini, De Corso e Celati.

La gara ha da subito sorriso al Città di Castello Rugby che si è dimostrato cinico e determinato nel portarsi sul 10-0 in virtù di una meta, della successiva trasformazione e di un calcio di punizione. La reazione della Union Rugby Arezzo è stata immediata, con i padroni di casa che negli ultimi venti minuti del primo tempo hanno schiacciato gli umbri nella loro metà campo ma che hanno trovato una difesa ben organizzata che ha impedito di ridurre lo svantaggio. Il pressing è continuato anche nella seconda frazione e ha portato i primi frutti con la realizzazione di un calcio di punizione di Scartoni che ha accorciato le distanze sul 10-3 e che ha permesso di sperare in una rimonta che è stata però scongiurata nei minuti finali dalla seconda meta del Città di Castello Rugby che ha posto fine all’incontro. La Union Rugby Arezzo potrà ora fare affidamento su un turno di stop del campionato per ritrovare le energie fisiche e mentali per la quarta giornata di domenica 17 novembre, quando vivrà una delicata trasferta in casa dei secondi della Us Firenze 1931. «La Union Rugby Arezzo – ricorda il presidente Alessandro Rossi, – è una squadra di recente costituzione con atleti che giocano insieme da pochi mesi, dunque sta ancora lavorando per trovare la propria identità e il proprio gioco. Ora abbiamo due settimane per preparare la gara di Firenze dove attendiamo una vera e propria prova d’orgoglio».