“Alla stagione darei un 7+”. Così Daniel Insaurralde allenatore della guidi Impianti Pesaro Rugby al termine della stagione migliore di sempre per il club giallorosso arrivato ad un passo dai playoff per la serie A. Forse è proprio per questo che il giudizio del tecnico è inizialmente non è dei più positivi: “Ci siamo salvati come ci eravamo prefissati e fatto qualcosa di più, ma ancora c’è tanta amarezza nell’aver guardato i playoff da fuori. Fra l’altro la squadra a cui abbiamo lasciato il posto è salita di categoria e noi potevamo essere lì. Però è anche vero che abbiamo perso le ultime due partite che dovevamo vincere, quindi significa che ancora non eravamo pronti per il salto di categoria”.
In attesa di scoprire il suo futuro e prima della cena di fine stagione che si terrà martedì sera, Daniel analizza può approfonditamente la stagione, sottolineando i non pochi lati positivi. Quale è stato il punto di forza della squadra?
“La vera forza è stato il gruppo. Cambi di qualità contro le individualità che presentavano certe squadre, Prato su tutti con Wakarua che ha fatto davvero la differenza. Poi è vero che i due giocatori arrivati da fuori, vale a dire Mattia Martinelli e Barbato hanno dato un gran contributo. Per la prima volta abbiamo giocato con un dieci di ruolo. Oltre a questo però l’intera squadra ha preso consapevolezza del cambio a livello tecnico e di preparazione. Per questo in questi due anni c’è stata una crescita notevole. Dopo due soli anni centrare un terzo posto non è cosa da poco. I quasi quattro allenamenti a settimana hanno portato frutti”.
Quali i miglioramenti più notevoli a livello tecnico?
“Direi che abbiamo impostato un gioco dinamico con la mischia ben integrata nel gioco aperto. Poi abbiamo avuto una mischia che nel gioco chiuso è stata davvero dominante, con una prima in cui tutti i nostri ragazzi sono valsi il ruolo di titolare”.
Quindi cosa è mancato per centrare i playoff?
“Abbiamo pagato l’inesperienza e la tanta indisciplina. I tanti gialli presi in stagione ci sono costati dei punti che alla fine dei conti hanno avuto il loro peso”.
Se il tecnico dovesse rimproverarsi qualcosa?
“Magari avrei potuto fare qualche sostituzione in più nell’ultima partita a livello di trequarti e curare di più i calci di Wakarua negli ultimi venti minuti della gara. Ma in questa stagione c’è davvero poco da rimproverare a chiunque”.
Parlando dei giocatori chi l’ha stupita di più?
“Non mi piace parlare dei singoli, ma sono molto contento della crescita di Battisti. Alla sua già nota forza fisica quest’anno ha aggiunto un gioco di maggiore intelligenza. Non è al top ma non è da tutte le squadre avere una seconda linea del suo livello. Poi Panzieri che ha fatto davvero un buon campionato e Boccarossa ha dato un grosso contributo alla squadra, ma sono stati tutti importanti e all’altezza. Nucci veniva da un infortunio importante e anche lui ha dato un grande contributo. Peccato non aver potuto sempre contare su Scavone e bravi gli stessi giovani Shaho e Sperandio”.
Si aspettava una così grande stagione da parte del pilone Barbato?
“Ero convinto che ci avrebbe dato un buon contributo. Mi aspettavo un rendimento importante, altrimenti non mi sarei giocato con lui l’unico posto disponibile per lo straniero. Mi avevano detto che era bravo nel gioco aperto, ma lo è stato altrettanto in mischia”.
Come ricorderà questa stagione?
“E’ stato un anno importante. La squadra ha sempre lavorato con grande voglia e ringrazio staff tecnico e società, oltre che i ragazzi. Siamo riusciti a portare un pullman di tifosi a Perugia ed è stato bello vedere tanta gente alle ultime partite e mi chiedo cosa sarebbe successo ai playoff”.
Matteo Diotalevi – addetto stampa