Senza l’opera di Paolo Ciolli sarebbero risultati decisamente più poveri di talenti sia il rugby livornese, sia (e non è un’esagerazione) l’intero movimento rugbistico nazionale. Basti pensare che le terze linee ed ex capitani azzurri Marzio Innocenti (l’attuale presidente federale; 42 caps all’attivo) e Andrea De Rossi (l’attuale team manager delle Zebre; per lui 26 caps) sono stati portati per la prima volta al campo ardenzino di via dei Pensieri (dal febbraio del 1996 intitolato a Carlo Montano), proprio da Ciolli, insegnante di educazione fisica, ora in pensione, ex seconda linea della prima squadra del Rugby Livorno e, soprattutto, per decenni vero reclutatore di giovani e giovanissimi livornesi. Ciolli ha fatto scoprire lo sport della palla ovale, tra gli altri, a Marco Zaccagna, attuale allenatore del Livorno Rugby, a Luca Battagello, attuale consigliere del Livorno Rugby e del comitato toscano della FIR, a Massimo Goti, ex nazionale ed ex allenatore del Livorno Rugby, a Leandro Manteri, altro ex azzurro (ed ex scudettato, nel Benetton) e a numerosissimi giocatori che hanno assaporato la gioia di indossare la maglia della nazionale giovanile: da Gianluca Barsacchi a Massimo Giorgi, da Emanuele Sottile a Francesco Amore Bianco, da Daniele Larini a Stefano Trumpy, da Michele Chiari a Marco De Rossi, da Massimo Ciaponi a Marco Natale, da Matteo Bonaccorsi a Nicola Lenzi, da Daniele Grifoni allo stesso Luca Battagello e allo stesso Leandro Manteri. “E sicuramente in questo elenco manca qualcuno. Me ne scuso fin da ora. Non ho segnato tutti i giocatori che hanno iniziato l’attività con me..”. La lista di (ex) ragazzi, diventati rugbisti grazie a Ciolli, è lunghissima. C’è chi, come Innocenti – convinto da Ciolli a 16 anni a lasciare l’atletica per passare al rugby – è poi diventato un giocatore di primissimo piano e chi, pur con grandi potenzialità, ha appeso presto le scarpette al chiodo. A tutti quanti, indipendentemente dalle soddisfazioni ricavate all’interno di un rettangolo di gioco, Ciolli ha insegnato l’amore per questa disciplina sportiva che può contare su valori unici. E tanti (anche chi scrive queste righe…) sono rimasti, a vario titolo, all’interno del movimento della palla ovale. “Il primo giocatore da me portato al campo è stato, nei primi anni Settanta, Massimo Milianti, pilone-tallonatore che ha militato per un lungo periodo nella prima squadra del Rugby Livorno, diventandone capitano e successivamente allenatore. E poi, nella ‘mia lista’, figurano i nomi di Luca Terreni, Alessio Pratesi, Riccardo Frittelli, Claudio Castagnoli e Riccardo Fabbrini, altri giocatori che si sono espressi, in biancoverde, ad alti livelli, anche nella massima serie. Ho riportato a giocare anche Giampaolo Brancoli, che poi, a sua volta, ha ‘fatto iniziare l’attività’ a suo fratello Andrea e a suo cugino Giacomo Brancoli, entrati ben presto nelle nazionali giovanili”. Ciolli ha collaborato nella stesura del libro, di imminente uscita, sui 90 anni di vita del Livorno Rugby. Nell’opera ci sarà spazio anche per un concorso che stabilirà il miglior quindici di tutti i tempi di giocatori ‘sportivamente parlando’ nati in biancoverde. La scelta spetterà ai lettori, ma sarà ben difficile non pescare in modo sostanzioso da questo elenco di giocatori ‘portati in mischia’ da Ciolli, a lungo allenatore delle formazioni giovanili biancoverdi, preparatore atletico e.. ‘cuoco’ delle famose e luculliane cene tenute nella ‘storica’ sede di via Goito. “Mettendo da parte ‘i fornelli’, una mia grande passione (al suo attivo si contano vari ed apprezzati libri di cucina, tra i quali ‘Habemus Pappam’, selezionato al ‘premio Bancarella’, ed una vittoriosa partecipazione alla nota trasmissione di Rai1 ‘La Prova del Cuoco’, ndc), non potrò mai dimenticare la festa che si tenne nella primavera del 1990, al termine dell’amichevole internazionale giocata allo stadio ‘Armando Picchi’ tra il Corime Rugby Livorno, reduce dall’eccezionale sesto posto colto in A1, la massima serie, e la rappresentativa del Kiev. È stata l’ultima partita di rugby, in senso assoluto, disputata allo stadio d’Ardenza. Ecco, più che mai considerato che c’è da festeggiare l’elezione di Innocenti nuovo presidente FIR, che la società biancoverde, nata nel 1931, celebra l’importante ricorrenza dei 90 anni di vita e che, al solito, in azzurro non mancano rappresentanti livornesi, mi piacerebbe vedere l’Italrugby al ‘Picchi’”. Per ora non sono state ufficializzate le sedi degli incontri casalinghi del prossimo novembre con Nuova Zelanda, Argentina e Uruguay. “E non è da considerare ufficiale – dice ancora Ciolli – la lista che ti consegno. Ho scritto in tale elenco una parte dei giocatori che hanno iniziato l’attività ‘grazie a me’. Sicuramente ne dimentico tanti, ma, nell’arco di vari decenni, sono diventati ‘troppi’ gli atleti che ho portato al campo…”. Ed ecco questo (parziale) elenco dei ‘ragazzi di Paolo Ciolli’: Ciaponi, Barsacchi, Fiorentini, i fratelli Fabio e Massimo Giorgi, Vietri, Toschi, Larini, Maurizio Mannelli, Stefano Trumpy, Terreni, Frittelli, Castagnoli, Nicola Lenzi, Riccardo Fabbrini, Massimo Milianti, Massimo Goti, Innocenti, Luca Gragnani, Chiari, Pratesi, Fabrizio Bernini, i fratelli Andrea e Marco De Rossi, Matteo Carrai, Marrucci, Graziani, Nanni, Campochiari, Natale, Manteri, i fratelli Filippo e Fabrizio Del Bubba, i fratelli Luca e Fabio Battagello, Masini, Martinucci, Zaccagna, i fratelli Paolo e Roberto Bertini, Filippeschi, Cantone, Niccolai, Pensabene, Frangerini, Scaramelli, Bonaccorsi, Baroni, Toncelli, Pollastrini, Figone, Santoni, Turtur, Cacciari, Pollastrini, Chiti, Picchi, Fedi, Saltapari, Secci, Nomellini, Martini, Amore Bianco, Sottile, Grifoni.