Due chiacchiere sulla partita di domenica con il Team Manager del Padua Rugby Ragusa.

Domenica finalmente si torna a giocare e in programma c’è la partita che potrebbe decidere il futuro delle due squadre protagoniste: AudaxClan e Padua Rugby Ragusa.

Al momento il Padua guida la classifica, da imbattuto, con otto punti di vantaggio sulla Nissa e dieci sui cugini. Vincere o perdere, per entrambe le squadre, può significare riaprire o chiudere il campionato, dare un significato all’intera stagione.

Ne abbiamo parlato con Ciccio Schininà, team manager dei biancazzurri paduini.

«È chiaro che la vittoria o la sconfitta  ci porterebbe l’indomani a parlare di due campionati diversi: nel primo caso metteremmo tra noi e il Rac i punti necessari per guardare al futuro con un po’ più di tranquillità e ci consentirebbe di affrontare la forte Nissa nelle condizioni migliori. In caso di sconfitta avremmo il fiato sul collo dei cugini e la Nissa praticamente addosso…».

Meglio quindi il primo scenario, per quanto il campionato, pur anche vincendo il derby, non potrebbe dirsi chiuso, non fosse altro perché la domenica successiva dovrete affrontare la Nissa.

«Non voglio parlare della sfida con la Nissa. Dopo le vacanze natalizie è stata dura far recuperare ai ragazzi la giusta concentrazione mentale, se adesso ci mettiamo anche la sfida del 20 torniamo punto e a capo. In ogni caso, credimi, il campionato si deciderà all’ultima giornata, al termine della partita con il Miraglia Agrigento, anche perché non dobbiamo farci ingannare dai risultati eclatanti del girone di andata: giocare a Enna, Misterbianco e Siracusa non sarà facile».

I ragazzi in queste settimane non hanno smesso di allenarsi. Che aria si respira nello spogliatoio?

«Aria fresca di montagna! Il nostro è uno spogliatoio consolidato nel quale l’inserimento dei nuovi avviene naturalmente. È questa la nostra vera forza: il collettivo sopra ogni cosa, è questo il mantra che ci ispira da tre anni a questa parte e che ci consente di lavorare bene e ottenere i risultati che tutti conosciamo».

Con quale spirito la squadra si sta approcciando a quest’importante appuntamento?

«C’è consapevolezza nei propri mezzi ma anche la convinzione che il Rac non è quello visto all’opera con la Nissa. Rispetto a quella partita ci saranno tanti rientri e tanta voglia di riscatto. E poi si tratta di un derby, e nei derby il Rac dà sempre il massimo».

Il Padua ha giocato le ultime partite del girone di andata con le seconde linee a causa di diversi infortuni. In questo momento com’è l’infermeria?

«Finalmente  non è più affollata come qualche settimana fa, ma abbiamo ancora dei nodi da sciogliere…vedremo di farlo durante le ultime sedute di allenamento. In ogni caso, avendo a disposizione la competenza e la professionalità di Andrea Buscemi (il fisioterapista della società, ndr), mi sento molto tranquillo».

Concludiamo questa chiacchierata con la questione “campo da gioco”. Il campo del rugby di via della Costituzione è ancora chiuso, di giocare all’Aldo Campo di contrada Selvaggio non se ne parla nemmeno, e così anche questo derby si disputerà sul campo di patate del Petrulli. Quando finirà questo supplizio?

«La mia convinzione è che ormai si sia di fronte ad un bivio: o continuiamo a subire o procediamo a proteste eclatanti…credo che ci sia rimasto ben poco da scegliere».

Oppure, guardando le targhe apposte agli ingressi dell’Aldo Campo – Selvaggio, per giocare in quel Polisportivo dovrete darvi al calcio o al football americano.

 

 

Ufficio stampa Padua Rugby Ragusa

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