Roma – L’ultima conferenza stampa prepartita del NatWest 6 Nazioni, per il CT dell’Italia Conor O’Shea ed il Manager azzurro Luigi Troiani, si svolge all’NH Collection Vittorio di Corso Italia, a pochi passi da Villa Borghese.
L’allenamento di sintesi della settimana di preparazione alla sfida di sabato 17 marzo contro la Scozia si è concluso da poco e la squadra ha fatto rientro in ritiro: domani alle undici è in programma il Captain’s Run allo Stadio Olimpico, poi non resterà che attendere il calcio d’inizio della sfida agli highlanders scozzesi.
“Siamo qui per vincere, per essere competitivi in ogni gara. Non siamo ancora al livello dei nostri avversari, ma nemmeno lontani. I progressi che ho visto fare a questo gruppo di atleti nel corso dell’ultimo anno sono importanti, sappiamo che il nostro progetto guarda al futuro, anche oltre i Mondiali del 2019, ma siamo anche consci che il nostro futuro sia sabato contro la Scozia” spiega il CT O’Shea dopo che il Manager azzurro Troiani ha annunciato una formazione con Jake Polledri, esordiente, unica novità rispetto a Cardiff.
“Abbiamo una nuova opportunità per far acquisire esperienza al gruppo che ha disputato questo Torneo, e di questo abbiamo tenuto conto in sede di selezione. Jake ha avuto un inizio di stagione brillante a Gloucester, arriva su questo palcoscenico un poco in anticipo rispetto ai nostri piani dopo gli infortuni di Giammarioli e Mbandà: la profondità e la competizione interna in terza linea, nel breve e nel lungo termine, sono un aspetto emozionante. Non vedo l’ora di vedere Jake in campo, per lui è una grande chance e la sua energia sarà utile alla squadra” dice O’Shea ai giornalisti presenti nel ritiro azzurro.
“Se riguardo al nostro 6 Nazioni sino ad oggi, l’unico momento totalmente negativo è stato il primo tempo contro l’Irlanda, quando non siamo riusciti in alcun modo a mettere in campo quanto avevamo preparato. Riuscire a controllare il nostro gioco ed a sfruttare maggiormente i nostri momenti forti nel corso delle partite deve rappresentare il nostro prossimo passo in avanti: sabato, come ho detto alla squadra, ci saranno due, tre momenti in cui avremo l’opportunità di far pendere l’inerzia del match dalla nostra parte – aggiunge O’Shea – e non dovremo lasciarceli sfuggire, perché da quelli dipenderà l’esito del match”.
A chi gli chiede delle tante mete subite nel Torneo, e della possibilità di considerare un approccio più conservativo, O’Shea risponde: “Ogni partita per noi è una chance per migliorare, per acquisire maggiore fiducia e padronanza nel nostro gioco: vogliamo concentrarci sul tipo di rugby che vogliamo sviluppare, che è un qualcosa che possiamo controllare, che è direttamente dipendente dal nostro approccio sul campo”.
“Non sono uno stupido e come tutti, tra i giocatori e lo staff, sono una persona competitiva. Tutti noi siamo qui per il bene del rugby italiano e sono convinto al 100% che il progetto che stiamo sviluppando e le migliorie al sistema che stiamo apportando siano quelle necessarie per il movimento. La cosa che conta è che il nostro lavoro di oggi sia utile per il rugby italiano di domani, ma come ho detto il nostro domani è la partita di sabato” ha concluso il CT.