Tutti lo chiamiamo casa. Tutti lo trattiamo come tale. E ora, finalmente, da domani possiamo tornare a viverlo a pieno. Ma in questo tempo quanto ci è mancata la vita dello stadio?

Proprio questa mattina mi sono imbattuto in uno degli stadi di serie C che più amo e così è nato questo approfondimento.

Io adoro il Vecchio Romagnoli di Campobasso. Un intervallo ovale nel bel mezzo della città. Un momento rugbistico che spezza la quotidianità della città. Un luogo che, per me, sarebbe un posto dove nascondermi e sognare per staccare dalla vita di tutti i giorni. E poi è lì, in città, sempre disponibile, sempre alla portata.

Detto questo. Importante per cercare di far capire cosa rappresenta questa Ode allo Stadio di serie C.

Dello stadio mi è mancato il suo silenzio pre partita. Il suo accogliere tutti nella stessa maniera, con eleganza e calore. La sua approvazione dopo ogni vittoria e il suo rispetto dopo le sconfitte. L’incontrare domenica, dopo domenica, sempre gli stessi tifosi che ti guardano con occhi sognanti, nell’attesa delle tue gesta sul campo. I riti dell’allenatore nel suo piccolo spogliatoio solitario. L’arbitro amatoriale che calca il campo da gioco come fosse allo Stade de France. Per non parlare degli spalti, riempiti sempre dagli stessi e sempre negli stessi posti. La palestra organizzata in un ex doccia, la sala medica in un sottoscala. I massaggi a fianco al bar e il bagno di servizio sempre sperduto in luoghi dello stadio che scopri solo in quella occasione. La segreteria pulita e perfetta, perché la signora Ada (nome di fantasia) la tratta meglio di casa propria (e guai a metterla in disordine, pena una sessione di gradoni). Il calore dei termosifoni sgangherati durante l’inverno. L’apertura delle porte per fare corrente durante le torridi estati. Le docce calde per pochi minuti. Le docce ghiacciate negli inverni più freddi. Senza dimenticare il modo in cui ti fa sentire a casa, completo  ogni qualvolta ci passi a fianco, anche al di fuori del contesto ovale.

Per cui valorizziamo quello che abbiamo. Sfruttiamo le sue risorse. Rispettiamo sempre e rendiamoci conto che rappresenta la storia di ogni club.

E da domani, per fortuna, torniamo a viverlo a pieno.

@davidemacor