La Pesaro Rugby si affida a Nick Scott. Va all’esperto formatore inglese la guida tecnica del club giallorosso con il compito di affiancare ogni singolo allenatore, dalla prima squadra in serie A a tutti quelli delle giovanili e del minirugby. La famiglia rugbistica pesarese affida la sua crescita e quella dei suoi allenatori ad uno dei figli di quella terra che il rugby l’ha inventato. Originario di Sherwood Forest, nella contea del Nottinghamshire, Scott è stato responsabile della National Coaching Development Manager England Rugby, di fatto il formatore degli allenatori della federazione inglese. Dal 2001 infatti Scott ha lavorato per la RFU, occupandosi per quasi vent’anni dello sviluppo e del miglioramento dei principali staff tecnici a livello nazionale. E’ stato lui a dar vita al programma “England Rugby Coaching Award”, al quale partecipano circa 2500-3000 coach all’anno, e a cui partecipò lo stesso Nicola Mazzucato, ex allenatore della Pesaro Rugby. Prima della pandemia Scott era arrivato in Italia per ricoprire il ruolo di direttore sportivo del Colorno e avvicinatosi alla Pesaro Rugby all’interno del progetto educativo RugBull, volto a contrastare il bullismo, è rimasto piacevolmente colpito dalla realtà pesarese.

“Avevo terminato il rapporto con il Colorno e mi piaceva mettermi alla prova in una realtà piccola ma in grande crescita come Pesaro – spiega Nick – Ho lavorato nel rugby professionistico per 22 anni, prima nel Leicestershire e poi in federazione, a capo dello sviluppo degli allenatori. Per me è importante che un club e tutti i suoi tecnici vadano in una stessa direzione. La mia filosofia si basa su due concetti: l’ambiente culturale viene prima della prestazione, e “Allenare gli uomini, non i giocatori”. Venti anni fa in Inghilterra abbiamo fatto da apripista con questi concetti”.

Nick Scott si è già ambientato benissimo a Pesaro: “Cosa mi ha convinto a spostarmi da Colorno? Il mare e un bel piatto di cozze – scherza – A Pesaro ho trovato un ambiente molto amichevole e un posto molto rilassante, come una famiglia, e questo è molto importante per me. La prima cosa che vorrò fare, oltre a parlare con i tecnici, sarà quella di conoscere tutti i giocatori e i genitori per aiutare a creare il giusto ambiente in cui crescere. Dobbiamo lavorare sui valori e poi lo faremo sui dettagli del rugby”.

Fra le nuove sfide della Pesaro Rugby anche quella di tornare a dar vita ad una squadra femminile, settore che lo stesso Scott ben conosce avendo promosso un programma di sviluppo coaching anche fra le donne nel 2018, portando diverse giocatrici della nazionale inglese, fra le migliori al mondo, a diventare allenatrici: “Credo che per far crescere il rugby a livello mondiale, dobbiamo passare per forza dalla crescita del rugby femminile. Per questo darò il mio contributo per farlo rinascere a Pesaro”.

Per Nick quindi, dopo Colorno, una nuova esperienza in Italia: “Son convinto che il rugby di base in Italia fino all’under 16 sia sullo stesso livello di quello inglese. In Italia c’è una importante abilità con le mani, data anche dall’esistenza di sport come basket e volley che i ragazzi praticano molto più che in Inghilterra. Forse in Inghilterra c’è una maggiore comprensione del gioco, data anche dal fatto che in tv si vede molto più rugby. Però la vittoria schiacciante della nazionale under 20 contro la Scozia ha sottolineato la crescita dell’Italia”.

Scott sarà alla guida tecnica sia della Pesaro Rugby che delle Formiche. “Si tratta di una figura di alto prestigio nel rugby internazionale per suoi lunghi anni nella federazione inglese – spiega Mattioli – Una figura nuova per il nostro club, perché non allenerà una squadra nello specifico, ma sarà a capo degli allenatori, darà il suo supporto per pianificazione dell’attività, nel monitorarle. Una figura necessaria per formare in casa nuovi tecnici. Vorremmo inoltre capire come mettere a disposizione la sua competenza per il rugby marchigiano”.

Visibilmente soddisfatto per l’arrivo di Scott a Pesaro, Gabriele Del Monte, presidente delle Formiche, il primo ad aver contatti con lui: “Mi sembra incredibile che abbia accettato di stare con noi tre anni. Lo abbiamo coinvolto nel progetto europeo RugBull dedicato ai giovani contro il bullismo e lì è nato il rapporto, ma mai mi sarei sognato di averlo con noi. Ieri ha già fatto un incontro con i nostri tecnici ed è stato per tutti entusiasmante”.

Ad applaudire al suo arrivo a Pesaro, anche lo stesso Comune nella persona dell’assessore allo sport Mila Della Dora: “Sono davvero contenta per questa nuova figura che si aggiunge all’organigramma della Pesaro Rugby anche perché se lui e il club si sono conosciuti in parte è merito anche mio, dato che ho caldeggiato la realizzazione del progetto RugBull, unico comune in Italia a vincere questo bando europeo. Una figura fondamentale per sottolineare il ruolo educativo che ricoprono gli stessi allenatori, spesso figure di riferimento per i nostri giovani”.