“ARIA è l’Associazione di categoria che si propone di dare voce agli arbitri di rugby italiani di ogni livello e regione.
L’Associazione risponde ad un’esigenza che da alcuni anni si era manifestata fra i colleghi e che finora non aveva trovato concretizzazione.
Gli scopi dell’Associazione sono quelli di rappresentare i propri Associati, cooperando con la Federazione Italiana Rugby per il raggiungimento di obbiettivi comuni. L’Associazione desidera collaborare con la Commissione Nazionale Arbitri per supportare l’attività e le esigenze dei propri tesserati.
ARIA si pone l’obbiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo degli arbitri di rugby italiani, tutelando le loro prerogative nell’ottica di un dialogo costruttivo con la Federazione.
ARIA ritiene che gli arbitri di rugby italiani debbano aspirare ad una maggiore autonomia, ad una chiara meritocrazia, ad un’adeguata formazione, ed alla massima trasparenza da parte degli organi federali preposti alla categoria.”
Queste le parole che si leggono sulla home del sito www.ariassociati.it. ARIA la nuova associazione degli arbitri italiani si pone come mezzo per dare supporto al CNAR e migliorare quindi il rapporto tra vertice e base per evitare lo scollamento percepito dalla base.
Un organo di rappresentanza quindi, che non si contrappone in alcun modo al CNAR ma che raccoglie le esigenze di tutte le realtà arbitrali in Italia per aiutare la federazione a migliorare la categoria in maniera più precisa, considerando le diverse necessità nelle diverse categorie e nelle diverse parti d’Italia. ARIA si fa quindi “portavoce delle richieste e delle esigenze degli arbitri italiani di ogni livello, età, provenienza”
Infatti, come recita il sito “ARIA intende collaborare con gli organi arbitrali della Federazione Italiana Rugby, offrendo il proprio sostegno finalizzato alla crescita del movimento. ARIA si caratterizza per un atteggiamento positivo, propositivo e proattivo nell’esclusivo interesse dei colleghi. L’Associazione auspica il coinvolgimento dei propri rappresentanti nei processi decisionali che riguardano gli arbitri di rugby italiani.”
Il presidente, prof Giuseppe Ruta dichiara: ” Aria nasce con il preciso scopo di migliorare la situazione della classe arbitrale italiana. Unitamente ad altri soci fondatori abbiamo elaborato un Manifesto che racchiude l’essenza dei diritti della categoria prefissandoci l’obiettivo di ottenere maggiore tutela per tutti gli associati, maggiori investimenti nella formazione oltre a conseguire la possibilità di ridurre le spese che gravano sui fischietti attraverso specifiche convenzioni”
Una novità molto interessante che, speriamo, possa migliorare tutta la categoria e il lavoro della federazione in tal senso
@valeamodeo