Nella lettera inviata ai giocatori di tutte le categorie sono contenute le motivazioni che hanno guidato la scelta: “Il Rugby è sport di disciplina e rispetto delle regole, oltre ad altri importanti valori, e noi per primi dobbiamo essere coerenti con questo spirito. Stiamo valutando con la massima attenzione e nel rispetto delle regole il modo più giusto per ripartire. Stiamo parlando della salute delle persone che non vogliamo mettere a repentaglio con scelte affrettate ed irresponsabili. 

Tutti abbiamo voglia di rivedere i nostri quasi 500 giocatori correre e giocare nei campi di Collegarola, ma per ripartire sono necessarie due cose: la prima è che la Federazione Rugby sancisca la fine dello stop delle attività. La seconda, conseguente alla prima, è sempre da parte della Federazione, la comunicazione di un protocollo che indichi con quali misure di protezione e sicurezza il Rugby può riprendere. Nessuna di queste due cose è stata fino ad ora comunicata. 

Per questa ragione il Modena Rugby 1965, nonostante la possibilità di usare l’impianto per allenamenti individuali (come se fosse un parco), con elevate responsabilità sanitarie e civili, ritiene prematura la ripresa delle attività. 

Siamo convinti – si conclude la lettera del Consiglio direttivo – che quel giorno non sia lontano e saremo in grado di cambiare le nostre scelte e adeguarci in breve tempo, ci stiamo già organizzando per farlo, ma intanto serve ancora pazienza”.