Con sentenza del tribunale federale, il presidente della CNAr Mauro Dordolo è stato squalificato per otto mesi. Otto mesi di squalifica per – leggiamo le motivazioni – avere permesso la partecipazione di un allenatore interdetto a una riunione tecnica riservata ad allenatori e arbitri dell’allora Top12. Un fatto senza precedenti: mai prima d’ora era stata inflitta una pena tanto pesante al massimo rappresentante del movimento arbitrale italiano. In un momento storico in cui è necessaria una guida forte, capace di prendere decisioni importanti per tutelare la salute degli arbitri che scendono in campo (evitando che si ripeta lo scempio della gara di Coppa Italia Petrarca – Colorno), nonché capace di tenere unito un gruppo che sta vedendo allontanarsi molte delle mille persone di cui era composto fino a qualche mese fa, la CNAr si trova senza il suo presidente. Una situazione preoccupante, che è ora affidata alle mani di Mario Borgato, già membro della Commissione e attualmente nominato reggente al posto di Mauro Dordolo. Ci aspettiamo che questa CNAr non si sciolga come neve al sole, ma che sappia prendere decisioni e dettare una linea politica, che sappia ideare nuove iniziative per serrare le fila e fermare la fuga di tesserati a cui – nel silenzio – stiamo assistendo. Ma c’è di più. Si scopre altro leggendo la sentenza del tribunale federale. Mai prima d’ora era stato messo nero su bianco il fatto – inaccettabile – che la struttura arbitrale sia subordinata alla struttura tecnica, con un conflitto di interessi gravissimo (la struttura tecnica è espressione del consiglio federale, a sua volta espressione del voto delle squadre e non degli arbitri) e una effettiva mancanza di autonomia gestionale e di spesa necessaria a gestire un gruppo strutturato come il nostro. Non vorremmo che qualcuno, che da anni sostiene l’inutilità della CNAr, che sostiene sia normale avere gli arbitri privi di indipendenza, che da quando ha messo mano al settore arbitrale l’ha gettato nel caos, assoggettandolo al suo inadeguato capriccio, colga l’occasione per indebolire ulteriormente o eliminare l’organo a governo del settore arbitrale.Abbiamo contestato, a volte aspramente, le decisioni che non abbiamo condiviso delle ultime presidenze della CNAr, con l’intento di contribuire a un miglioramento del suo operato. Ma per quanto perfettibile nella scelta dei componenti, nessuno osi toccare la CNAr.