Dalla prima linea alla panchina. Dopo dieci anni in maglia azzurra e una carriera da autentico globetrotter della palla ovale, Matias Aguero ha annunciato oggi il ritiro dal rugby giocato.
L’ex pilone sinistro della Nazionale e delle Zebre, 37 anni compiuti lo scorso 13 febbraio, sarà regolarmente al via della preparazione estiva del club transalpino dell’Aix-en-Provence, dove ha militato nelle ultime due stagioni, ma nell’inedito ruolo di responsabile tecnico della mischia della formazione U18 del Club transalpino di PROD2, la seconda divisione francese.
Nato a Buenos Aires, ma approdato giovanissimo in Italia con la maglia del Bologna prima di passare a Rovigo, Aguero è esploso in Italia con la maglia giallonera del Viadana, dove ha giocato quattro stagioni conquistando nel 2005, con Pierre Berbizier CT, il suo primo cap (Azzurro n. 575) nella vittoria di Prato contro Tonga per 48-0.
Con la maglia azzurra, indossata in 40 occasioni, Aguero ha preso parte alle Rugby World Cup del 2007 in Francia e del 2015 in Inghilterra, un Mondiale il suo secondo conquistato dopo che una lunga serie di problemi fisici lo aveva tenuto lontano dalla Nazionale per oltre tre anni.
Nel corso di una quasi ventennale carriera professionistica il numero uno italo-argentino ha indossato anche le maglie dei Saracens, degli Aironi, dei Leicester TIgers e delle Zebre prima di chiudere la carriera ad Aix-en-Provence.
“Giocare per l’Italia in due Mondiali e nel 6 Nazioni è stato un grande privilegio, sarò sempre grato a tutti gli allenatori che mi hanno dato l’opportunità di indossare la maglia della Nazionale e di vivere delle indimenticabili avventure in azzurro” ha dichiarato Matias Aguero.
“Nei dieci anni trascorsi nel giro della Nazionale ho giocato con compagni straordinari ed ho condiviso la prima linea con straordinari campioni come Ghiraldini, Ongaro, Festuccia, Lo Cicero, Castrogiovanni, Perugini e sono fiero di essere sceso in campo al fianco di tutti loro, lavorando duro per meritarmi un posto in squadra”.
“Oggi è arrivato il momento di trasferire tutta l’esperienza che ho acquisito in questi anni ai più giovani e sono felice di iniziare una nuova fase della mia carriera con l’Aix-en-Provence: la mischia è il cuore del nostro sport e spero di poter restituire anche solo una parte di quanto il rugby mi ha dato. Vedo, in azzurro, tanti giovani di valore che stanno emergendo in prima linea, ma più in generale vedo un progetto affascinante nel lungo termine. Seguirò sempre con grande affetto la Nazionale”.