La Rugby Parma ed il Livorno Rugby, che insieme, nella mattinata di domenica 31 ottobre, hanno festeggiato i propri primi 90 anni di attività (i due gloriosi sodalizi sono nati nel lontano 1931), hanno disputato finora (ciascuna) ‘solo’ tre partite. Le due squadre, destinate a lottare per il vertice del torneo di B, girone 2, hanno già osservato il loro turno di riposo (alla seconda giornata i biancoverdi labronici, alla quarta giornata i gialloblù ducali). Togliendo lo scontro diretto del 31 ottobre, giocato sul ‘Giuseppe Banchini’, il covo degli emiliani (che si sono imposti 19-5), le due formazioni in oggetto, nelle altre sfide, hanno fatto incetta di mete e di punti. In tutto, nelle due gare interne con Jesi e Formigine, i labronici hanno realizzato 137 punti, concedendo zero marcature agli antagonisti. Ancor più prolifici, in attacco, i parmensi, che in casa con il CUS Siena e sul terreno dell’Imola hanno messo a segno, globalmente, 157 punti, subendone 7. Superfluo sottolineare come tali quattro gare siano risultate a senso unico, con successo e bonus-attacco ben presto messi in cassaforte dalle squadre (nettamente) più forti. Gare oggettivamente morbide, ma attenzione: CUS Siena e Imola, le compagini affrontate dalla Rugby Parma non hanno fatto sconti, domenica scorsa, ad altre formazioni destinate alla zona più nobile della classifica. Il CUS Siena ha addirittura vinto con il Florentia (che, mettendo nel conto anche il campionato 2019/20, proveniva da 13 affermazioni su 13 gare ufficiali), mentre l’Olimpic Roma (attualmente secondo a quota 15), per espugnare il campo dell’Imola, ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie ed ha comunque concesso ai romagnoli il doppio bonus. Lo stesso Jesi, sul proprio campo, ha creato evidenti difficoltà all’attuale capolista Lions Amaranto Livorno ed ha perso solo 0-5. Ogni gara – tanto per usare una frase abusata nel mondo dello sport – fa storia a sé e la pericolosità delle squadre cambia non poco quando si trovano sul rettangolo di gioco amico e non in trasferta. Resta però il dato di fatto che per quanto espresso nel primo mese del campionato, la Parma Rugby ed il Livorno Rugby siano da considerare le compagini più forti e complete. Il loro ritardo dalla vetta è figlio solo del calendario: le due squadre si sono già trovate l’una di fronte all’altra ed hanno, entrambe, già rifiatato (e dunque figurano con una gara in meno rispetto alle prime due in graduatoria). Ci sbilanciamo: la corsa per la prima posizione (l’unica che garantisce il salto di categoria), per i biancoverdi, va concentrata sulla Rugby Parma. I ducali hanno raccolto finora 14 punti, 4 in più dei livornesi. Prima dello scontro diretto valido per la terza di ritorno, al ‘Carlo Montano’ il 27 marzo 2022, sia la formazione allenata da Marco Zaccagna sia quella allenata da Marco Frati giocheranno altre otto partite. Per il Livorno Rugby sarà determinante non perdere terreno in questi incontri nei confronti dei parmensi e, se possibile, addirittura ridurre il margine in classifica. La raccomandazione è quella di pensare una partita alla volta. E allora ci limitiamo a segnalare che nella prossima giornata, il 21 novembre (il 14 stop per tutti), si giocheranno Roma Olimpic – Livorno e Parma – Jesi. Poi, il 28 novembre, altra interruzione. Il nuovo punto della situazione, con la proiezione del programma gare del 5 e del 12 dicembre potranno essere effettuate, per i biancoverdi, solo all’indomani del match in programma all’ombra del Cupolone. A Roma, i labronici, per ottenere un buon bottino di punti, dovranno giocare al massimo delle proprie possibilità. Lo stop della prossima domenica può consentire di svuotare (magari solo in parte) l’affollata infermeria: contro il Formigine erano fuori causa Lavorenti, Basha, Martinucci, Bufalini, Citi, De Leo, Gesi e Merani, oltre ai lungodegenti Chirici, Bitossi e Liperini. Partita, quella con il Formigine nella quale hanno giocato ad alti livelli giovani e giovanissimi, alle prime esperienze nel mondo dei seniores.