Emanuele Piras, classe ’99, è un valido giocatore della prima squadra del Livorno Rugby, attivo nel ruolo di terza linea centro, e nella scorsa annata è stato, in fase offensiva, ‘l’avanti più prolifico’: ha realizzato 5 mete in 9 partite (540 i minuti, globalmente, nei quali è restato in campo). È anche allenatore-educatore: insieme ad Arianna Bernini e Sibilla Cappelli guida la giovanissima rappresentativa degli under 6 biancoverdi (atleti nati nel 2015 e 2016). In questa stagione agonistica così particolare, al pari di tantissime altre realtà della palla ovale italiana, anche le due rappresentative biancoverdi nelle quali Piras si ritaglia i due ruoli distinti stanno svolgendo solo sedute di carattere fisico-atletico e non giocano gare ufficiali. “Solo il massimo torneo domestico – ricorda Piras -, quello del Top10, è scattato regolarmente. Tutti gli altri campionati nazionali di rugby, seniores, giovanili e amatoriali, sono finiti ancor prima di cominciare. L’emergenza della pandemia del Covid-19 ha ‘costretto’ la Federugby ad assumere la drastica decisione di annullare i vari tornei. In realtà, per le formazioni impegnate nei cosiddetti campionati di interesse nazionale, ci sarebbe la possibilità, a maggio e giugno, di disputare gare facoltative, che non mettono in palio veri traguardi sportivi. Si tratterà di eventi gestiti dai comitati regionali, da effettuare rispettando determinati protocolli sanitari. Anche le compagini della serie B potrebbero giocare tali incontri, ma, per motivi vari, noi atleti della prima squadra del Livorno Rugby, in accordo con i dirigenti e con lo staff tecnico, preferiamo non scendere in campo. Il nostro ‘mirino’ è già puntato al prossimo mese di ottobre, quando, si spera, partirà il campionato di B 2021/22”. “È ovviamente differente – continua Piras – la situazione degli under 6 e delle altre formazioni propaganda, che, fino al periodo pre-Covid giocavano, nel corso della stagione, raggruppamenti e mini-partite con più squadre e poi nel periodo primaverile erano protagoniste in prestigiosi tornei interregionali. Pur senza tali impegni ‘agonistici’, il nostro ‘lavoro’ con questi atleti così giovani sta proseguendo, con le sedute in svolgimento nel nostro quartier generale del ‘Maneo-Settembrini’. Rispettiamo in modo scrupoloso il previsto protocollo e dunque ci ‘limitiamo’ a curare la parte fisico-atletica. Non sono previsti esercizi con contatto. L’entusiasmo che tutti i giocatori evidenziano nel corso delle sedute è encomiabile. A noi allenatori e preparatori non manca certo la ‘fantasia’: ci stiamo costantemente ‘inventando’ esercizi e giochi con i quali riusciamo a far divertire gli atleti. Nonostante le evidenti difficoltà, nessuno, nel nostro ambiente, ha fatto un passo indietro”. “Siamo consapevoli che il serio lavoro svolto con il nostro vivaio consente di far crescere i giocatori. Io stesso, al pari di tantissimi altri ragazzi ora in prima squadra, sono rugbisticamente nato e cresciuto nelle giovanili biancoverdi. Ho avuto la fortuna, nella stagione 2014/15, di far parte di quella squadra under 16 seconda nel campionato italiano di categoria. Sono convintissimo che, senza la sospensione agonistica causata dal Covid-19, anche in questi due anni le ‘nostre’ rappresentative under 18 e under 16 avrebbero lottato fino al termine per le primissime posizioni nei rispettivi tornei nazionali”.