Riserva grande spettacolo anche l’ultima giornata della venticinquesima edizione del torneo di Beach Rugby di Lignano, tappa delle EBRA Series. Non era scontato, dato che storicamente e statisticamente le finali non sono le partite più belle del torneo, importanti e dense di tensione agonisticamente come di solito sono. In generale l’edizione che soffia le candeline del quarto di secolo ha alzato l’asticella del livello tecnico medio più in alto rispetto agli anni scorsi, regalando partite più combattute e forbici di distacco molto meno divaricate del solito.

Il torneo maschile, che sin dalle qualificazioni aveva dato prova di essere molto equilibrato, ha portato in finale l’Ovale Beach Marseille, per pedigree e risultati la squadra da battere, e i belgi The Magnets. A portare a casa partita, torneo e titolo europeo sono i francesi con un rotondo 5 a 1, più aggressivi in difesa e più cinici al momento di mettere la parola fine sul match. Bravi i belgi, respinti in modo forse troppo severo, in grado di proporre un bel gioco d’attacco, ma forse un po’ leggeri per mettere in crisi una difesa così asfissiante. Terzi classificati i Pacific Islanders, che battono gli antillani del Curaçao per 7 a 6 in una finale al cardiopalma, prima di esibirsi in una haka da pelle d’oca. Bravi comunque anche i sudamericani, tra le squadre più spettacolari belle da vedere in questo torneo.

Più delineato il torneo femminile, che sin dall’inizio vedeva due squadre farsi preferire sul resto della compagnia, ovverosia le Ricce di Villorba e il Donau Rugby Union, compagine austriaca che ha dato prova sin da subito di avere la tifoseria più calda e numerosa. La finale è combattuta e vive di ribattute colpo su colpo. Finisce 4 a 4 nei due tempi regolamentari, poi si va ai supplementari con annessa regola della cosiddetta “morte improvvisa”. A segnare per prime sono le austriache, che vendicano così la sconfitta del sabato e si aggiudicano il torneo. Chiudono terze le ragazze dell’Ovale Beach Marseille, che pagano un inizio torneo in salita ma che nella finale di consolazione riescono a battere per 6 a 3 The Happy Few, compagine belga ben comportatasi nelle qualificazioni e scioltasi sul più bello.

Numerose menzioni d’onore in questo torneo. I Global Chiefs di Paul Griffen e Viliami Vaki, per esempio, partiti forte ieri ma non in grado di ripetersi nella seconda giornata. I ragazzi però hanno saputo destreggiarsi anche da ballerini, insieme agli olandesi Randuba loro avversari, al termine della finale per il settimo posto, strappando più di qualche applauso tra il pubblico, numeroso nonostante la calura non indifferente. Bravi pure i Pasargard, formazione iraniana, e i Wild Dogs, compagine sudafricana, tra le più migliorate rispetto all’edizione dell’anno scorso.

La festa è finita, gli amici se ne vanno, diceva qualcuno. E in effetti più malinconico di uno spogliatoio o di un gazebo svuotato non c’è poi molto. Ma vi assicuriamo che, finché c’è stato rugby in questi due giorni, l’Arena Beach si è divertita. Manda a dire che aspetta tutti anche l’anno prossimo. E, anche se ferma sulle sue fondamenta, ha fatto il tifo per chiunque abbia fatto girare e passare un pallone ovale.