Ancora due giorni separano Zebre e Benetton Rugby dal loro primo confronto ufficiale nel Guinness PRO14 2019/20. Sabato 21 dicembre le due squadre si affronteranno allo Stadio Lanfranchi di Parma nel match valevole per l’8° turno del torneo. Il calcio di inizio dell’incontro è fissato alle ore 16:00.
A margine dell’allenamento odierno, l’ex tallonatore dei Leoni Luca Bigi ha presentato per i microfoni del sito web delle Zebre l’imminente sfida in programma contro il suo precedente club.
Il n° 2 reggiano è stato infatti il primo innesto entrato a far parte della franchigia federale a seguito dell’ultima campagna di rafforzamento estiva. Classe 1991, Bigi si è avvicinato al rugby a soli 14 anni, vestendo la maglia del Rugby Reggio e militando successivamente nelle file dell’Under 20 del Rugby Viadana 1971 con cui vinse il Trofeo delle Alpi.
Dopo una parentesi nelle file del club inglese del Richmond, il 24 volte Azzurro è tornato ad indossare i colori rossoneri, debuttando quindi nel massimo campionato italiano sempre con i diavoli reggiani a vent’anni.
La stagione 2013/14 lo vedrà nuovamente protagonista dall’altra parte del Po con i Viadanesi, esordendo in Challenge Cup prima del suo passaggio al Petrarca Rugby.
Dopo una stagione a Padova, nell’estate 2015 il 28enne emiliano ha fatto quindi il suo ingresso nello spogliatoio del Benetton Rugby, debuttando in campionato celtico e in Champions Cup e collezionando 60 presenze e 8 mete nelle sue quattro stagioni trascorse con i Trevigiani.
Dopo aver svolto tutta la trafila delle giovanili della Nazionale Italiana, il tallonatore reggiano ha esordito il 10 giugno 2017 con gli Azzurri a Singapore nel test match perso 34 a 13 contro la Scozia. Nel suo attivo anche un’esperienza con la Nazionale Emergenti con cui ha preso parte alla Nations Cup in scena nel 2015 in Georgia.
Con la magia dei Leoni, il n° 2 è sceso in campo in tre occasioni contro le Zebre, due a Monigo ed una al Lanfranchi, stadio che, terminata l’esperienza con gli Azzurri alla sua prima Rugby World Cup, lo ha visto per la prima volta protagonista con la maglia multicolor lo scorso 9 novembre contro i Glasgow Warriors nel 6° turno del Guinness PRO14.
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Quando ti sei avvicinato al rugby e perché? “Mi sono avvicinato al rugby grazie a due miei compagni di classe, tuttora mie grandi amici che frequentavano il Rugby Reggio e grazie a loro mi sono avvinato a questo grande sport che poi è diventato nel tempo anche il mio lavoro”.
Quando hai capito che il rugby sarebbe diventato una professione oltre che una passione? “Nel passaggio dal Rugby Reggio al Viadana. Prima davo una mano in famiglia, alternando lavoro, studio e passione per il rugby. Da quando ha iniziato a diventare una professione a Viadana ho provato a farlo come lavoro fino ad oggi”.
Chi è stato importante nel tuo percorso di crescita? “Senz’altro ogni squadra nella quale ho militato mi ha lasciato qualcosa, partendo dalle giovanili, dai primi allenatori, Philips a Viadana, Moretti a Padova, poi passando per gli ultimi quattro anni a Treviso che sono stati quelli più consistenti nella mia formazione”.
Una parentesi nel club inglese del Richmond, prima di debuttare a vent’anni nel massimo campionato italiano con il Rugby Reggio. Cosa sai dirci su quest’esperienza in Inghilterra, che valore ha avuto per te poter conoscere da vicino la cultura sportiva e in particolare il rugby britannico? “E’ stata un’esperienza di vita prima ancora che sportiva. Dopo la scuola avevo deciso di studiare un po’ l’inglese e mi sono avvinato a questo club grazie ad un grande amico di Parma. Lì ho trovato un ambiente diverso rispetto a quello in Italia, un attaccamento al club che è molto storico. L’anno in cui ho militato per quella maglia era il 150° anno e nella prestagione abbiamo affrontato la partita più antica al mondo: Richmond contro Blackheath ed è stata un’emozione giocare davanti a 15 mila persone appena 20enne ed uscito dalle giovanili. Vivere il rugby nel sudovest di Londra dove c’è molto cultura è stato qualcosa di molto caratteristico per me, un’esperienza indimenticabile”.
Nel massimo campionato italiano hai indossato la maglia del Rugby Reggio, del Viadana e del Petrarca prima di entrare nella rosa del Benetton con cui hai disputato quattro stagioni e totalizzato 60 presenze e 8 mete. Che ambiente hai trovato a Treviso e come valuti la crescita tecnica che ti ha quindi portato ad esordire nel 2017 con la Nazionale? “Inevitabilmente ho avuto un periodo di assestamento appena arrivato venendo dall’Eccellenza, poi piano piano ho trovato la mia dimensione e la fiducia in me stesso e gli allenatori in me. Ho trovato un ambiente che mi ha accolto a braccia aperte sempre più e mi ha permesso di performare. Conservo tantissimi bei ricordi come la passata stagione quando abbiamo raggiunto i quarti di finale e poi ho trovato tanti amici con cui sono tuttora molto legato”.
Conosci bene lo spogliatoio del Benetton, avversario delle Zebre questo sabato al Lanfranchi. Qual è il maggior punto di forza del gioco dei Leoni? “Sì conosco bene la squadra e la sua consistenza, le fasi statiche da cui comincia tutto il loro gioco. Conosciamo la squadra andremo ad affrontare”.
Con la maglia dei Trevigiani sei invece sceso in campo in tre occasioni contro le Zebre, due a Monigo e una al Lanfranchi. Che avversario hai trovato e cosa ti ha più impressionato del gioco delle Zebre? “Le Zebre son sempre state imprevedibili nel contrattacco soprattutto. Nel gioco rotto siamo una squadra molto difficile da difendere, questo è sempre stato un po’ il focus che nelle partite contro le Zebre ci ponevamo”.
Hai totalizzato 24 caps con gli Azzurri che il prossimo 1 febbraio apriranno a Cardiff il Sei Nazioni 2020. A breve verrà ufficializzata la lista dei convocati al torneo da parte del nuovo ct Franco Smith. Che valore ha per voi giocatori questo duplice derby a cavallo del giorno di Natale tra Zebre e Benetton Rugby? “E’ un motivo in più per performare bene perché sappiamo che ci sarà il nuovo allenatore e il nuovo staff a vedere queste partite per cui è sempre bello. Certo si è amici e compagni di squadra con la maglia della Nazionale, ma questa in partita si pensa a vincere e a portare a casa il risultato”.
In settimana come avete preparato la partita, quali sono gli aspetti chiave su cui puntare per far bene contro i Leoni? “Dobbiamo essere disciplinati, cercare di non portarli a giocare nel nostro campo e dobbiamo essere reattivi e pronti lungo dal primo minuto fino alla fine”.
Da parte loro invece che partita ti aspetti? “Sicuramente verranno qua con la volontà di imporre il ritmo e il proprio gioco con la fisicità e il pacchetto degli avanti e in base a questo baseranno il proprio gioco. Sarà senz’altro una battaglia, vedremo quali saranno le condizioni del campo e del tempo, ma sarà una lotta bella da assistere”.