Fabio Gaetaniello, uno dei più grandi trequarti centro italiani di tutti i tempi, è stato protagonista, in campo, ad Auckland, nella prima partita giocata, in senso assoluto, in un campionato del mondo di rugby. Il fuoriclasse livornese era titolare di quella nazionale italiana che il 22 maggio 1987, nella gara d’apertura della prima manifestazione iridata, sfidò i fortissimi padroni di casa della Nuova Zelanda. L’incontro si chiuse con il largo successo (70-6; all’epoca le mete valevano 4 punti) degli All Blacks, che poi vinsero quel mondiale. Gaetaniello ha giocato per intero tutte le sei partite disputate dall’Italrugby nei mondiali del 1987 e del 1991. In tutto il trequarti livornese, classe 1958, vanta 30 ‘caps’ e 5 mete con la maglia della nazionale maggiore. Ha giocato in azzurro dal 1980 al 1991. Per lui anche la grande soddisfazione di far parte della selezione del ‘resto d’Europa’ nella prestigiosa partita in beneficenza svoltasi nel 1991 a Twickenham, contro la squadra ‘locale’ dei Lions, la rappresentativa con i migliori giocatori del campionato inglese. La sua eccellente carriera di giocatore era iniziata nel CUS Pisa sotto la guida tecnica del padre Luigi e insieme a suo fratello maggiore Fabrizio, classe ’54, anch’egli una vera e propria ‘gloria’ della palla ovale nazionale. A livello di club, ha indossato le maglie del Rugby Livorno e del Parma. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Fabio Gaetaniello ha allenato, a livello di squadre di club, Quasar Fides Livorno, Cus Pisa, Livorno Rugby (insieme a Massimo Goti) e Cavalieri Prato (insieme ad Andrea De Rossi). Nel suo curriculum anche lunghi anni nelle mansioni di tecnico federale, alla guida della nazionale italiana seven. È attivo dal 2015 nello staff tecnico del Granducato, la franchigia che concentra i propri sforzi nelle categorie giovanili under 18 e under 16. Il Granducato, nato proprio in quella calda estate di cinque anni e mezzo fa, è il frutto del lavoro sinergico tra le realtà livornesi dei Lions Amaranto Livorno ed Etruschi Livorno. Attualmente Gaetaniello ricopre le mansioni di direttore tecnico del Granducato e direttore tecnico delle rappresentative giovanili (under 14, 12, 10, 8 e 6) dei Lions Amaranto Livorno. La sua esperienza, la sua affidabilità ed il suo carisma stanno risultando preziosi per provare a ‘sembrare normale’ ai numerosissimi atleti delle varie squadre amaranto e giallo-bianco-rosse una stagione che, per le ben note restrizioni, legate all’emergenza della pandemia, è iniziata tra mille perplessità, tra stop forzati, allenamenti senza contatto e, soprattutto, senza l’adrenalina delle partite. «Voglio pubblicamente ringraziare – dice l’ex tre quarti della nazionale – tutti gli atleti, i loro genitori, i dirigenti e naturalmente i nostri preparatissimi allenatori per il modo con cui tutti quanti stanno affrontando le difficoltà. Purtroppo anche noi stiamo navigando a vista. Non è facile effettuare una programmazione tecnica. Per ora sappiamo solo che dall’1 febbraio la prima squadra Lions e le rappresentative del Granducato potranno effettuare sedute ‘classiche’, con contatto. Sarà anche possibile programmare amichevoli e allenamenti congiunti. Poi il 7 marzo, oltre alla serie A femminile, dovrebbero scattare anche i campionati seniores di A, B e C1 maschile e i tornei under 18 e under 16 maschili. Per ora ci stiamo limitando a quanto consentito dal protocollo, vale a dire con sedute individuali, svolte con tabelle di lavoro fisico-atletico. Ai ragazzi continuiamo a dire di tenere duro. Rispettiamo in modo rigoroso le direttive previste dalla FIR. Al di là dell’aspetto tecnico, queste nostre sedute ‘speciali’ rivestono un preciso significato culturale e sportivo. Nessuno tra i rugbisti amaranto e giallo-bianco-rossi vuole arrendersi di fronte al ‘placcaggio’ portato dal Covid-19».