Per l’emergenza della pandemia del Covid-19 e le relative restrizioni, per un po’ di tempo la palla ovale non potrà rotolare all’interno dell’istituto carcerario livornese de ‘Le Sughere’. Non si potranno disputare partite con protagonisti gli atleti delle ‘Pecore Nere’ e, ovviamente, non si potrà vivere il simpatico rito dell’apprezzato terzo tempo offerto alle squadre ospiti, per una ‘merenda’, ben poco indicata dai dietologi, a base di arancini, hot dog, bomboloni alla crema e bibite gassate. Per le restrizioni – che peraltro riguardano tutte le squadre rugbistiche italiane, a parte quelle impegnate nel Guinness Pro14 e nella Top10 – non sono consentiti neppure i classici allenamenti. L’ultima gara disputata dalle ‘Pecore Nere’ risale allo scorso sabato 1 febbraio, alla vittoria, per tre mete a una sui Ribolliti Firenze. In tutto, nell’arco della stagione agonistica 2019/20, quattro le gare di campionato giocate dalla rappresentativa dei detenuti dell’istituto penitenziario labronico. Una squadra tutt’ora imbattuta in gare ufficiali: all’attivo di questa formazione del tutto speciale, tre successi, un pareggio e nessuna sconfitta.
Il progetto di un pallone da rugby da far viaggiare all’interno del carcere livornese prende corpo 74 mesi fa e più precisamente sabato 27 settembre 2014, quando 22 giocatori dei Lions Livorno, accompagnati dal presidente della stessa società amaranto Mauro Fraddanni, dall’allenatore Manrico Soriani (il vero promotore delle lodevoli iniziative rugbistiche svoltesi nell’istituto penitenziario livornese) e dai rappresentanti del comitato toscano della FIR, Marco Bertocchi e Claudia Cavalieri, danno vita, sul terreno di gioco in sintetico de ‘Le Sughere’, ad un allenamento piuttosto sostenuto, con tanto di partitella in famiglia. Durante la seduta, lunga circa 60 minuti, si sviluppano varie fasi di gioco e vengono mostrati i fondamentali dello sport della palla ovale. Un centinaio di detenuti, presente all’allenamento, mostra entusiasmo e grande partecipazione emotiva. Ecco l’elenco degli atleti Lions protagonisti di quella seduta-esibizione: Marco Lorenzoni, Dario Testi, Bryan Barresi, Leonardo Ciandri, Leonardo Demiri, Matteo Magni, Alessio Margelli, Andrea Filippi, Maurizio Sarno, Antonio Baselice, Davide Mantovani, Gabriele Saviozzi, Luca Baroni, Carlo Cantini, Andrea Bigongiali, Alessandro Lampugnale, Vittorio Abbiuso, Paolo Ciandri, Stefano Vestri, Andrea Caputo, Fabio Ciliegi e Claudio Morreale. Da quel giorno, grazie al lavoro dei Lions (ed in particolare grazie all’impagabile attività svolta dallo stesso Soriani e dai suoi colleghi-allenatori Michele Niccolai e Mario Lenzi) e al concreto appoggio dell’Associazione Amatori Rugby, scattano veri allenamenti per i detenuti. Ben presto è allestita una squadra del tutto particolare, composta, appunto, da atleti reclusi nella casa circondariale livornese. La formazione, con grande autoironia, viene battezzata, dagli stessi detenuti, Pecore Nere. Tali giocatori, tutti con pene piuttosto lunghe, iniziano ad effettuare, una volta alla settimana (la domenica mattina), sul campo sportivo del carcere, sedute piuttosto intense. Grazie alla stretta collaborazione e alla grande sensibilità della direzione e del personale della casa circondariale stessa, l’intenzione di far disputare anche alcune gare amichevoli si trasforma in realtà. Varie squadre federali si presentano all’interno dell’istituto carcerario, per giocare partite ricche di significato. Belle gare, nelle quali la formazione dei detenuti palesano buone qualità.
Un’importantissima svolta nel percorso di crescita del progetto si registra martedì 24 settembre 2019, quando, nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sala riunioni dell’istituto penitenziario di Livorno, viene ufficialmente annunciata una novità di portata ‘storica’ per il movimento rugbistico toscano, con una notizia che va decisamente oltre l’aspetto tecnico. “Grazie all’interessamento del Comitato Toscano della FIR – emerge – la rappresentativa delle Pecore Nere, la formazione composta da detenuti nel carcere labronico de ‘Le Sughere’, ha acquisito il diritto di partecipare all’imminente campionato toscano Old, girone 2”. All’incontro con i giornalisti, oltre ai tecnici delle Pecore Nere Manrico Soriani e Michele Niccolai, partecipano, tra gli altri, il direttore dello stesso istituto penitenziario Carlo Alberto Mazzerbo, il delegato provinciale del CONI Giovanni Giannone, il presidente del comitato toscano della FIR, Riccardo Bonaccorsi, il consigliere dello stesso comitato Luca Sardelli, l’assessore al sociale del comune di Livorno Andrea Raspanti e il garante dei detenuti Giovanni De Peppo. Presenti anche Arienno Marconi dell’Associazione Amatori Rugby Toscana e, per i Lions Amaranto Livorno, il consigliere Fabio Bizzi e l’addetto stampa Fabio Giorgi. Nel campionato Old potrebbero militare solo atleti che hanno già compiuto 35 anni: prevista, per alcuni elementi della squadra dei detenuti, una deroga. Ovviamente tutte gli incontri delle Pecore Nere si disputano sul sintetico posto all’interno dell’istituto. I giocatori delle Pecore Nere, tesserati Associazione Amatori Rugby Toscana, mettono in evidenza qualità notevoli. Le loro partite, viste le dimensioni del campo, piuttosto ridotte, si giocano con soli 13 elementi, senza flankers. Le Pecore Nere, nel proprio primo impegno ufficiale, con punti in palio, pareggiano con gli Allupins Prato, per poi sconfiggere, nei tre successivi incontri, le rappresentative dei Sorci Verdi Prato, degli Zoo Vasari Arezzo e dei Ribolliti Firenze. Poi l’emergenza della pandemia del Covid-19 costringe la FIR a sospendere e annullare tutti i campionati federali. Saltato, sul sintetico de ‘Le Sughere’, anche l’atteso derby cittadino con la rappresentativa di categoria dei Lions (i Rinocerotti), inizialmente previsto per sabato 4 aprile.
Il 5 luglio 2020 ecco la notizia più brutta: ad appena 55 anni Manrico Soriani ci lascia. ‘Chico’, promotore e allenatore delle Pecore Nere (nonché capitano dei Rinocerotti) ‘passa l’ovale’. Con lui, scompare un rugbista dalla rara generosità. Significative, per ricordare Soriani, le parole di Riccardo Bonaccorsi, presidente del Comitato Toscano della FIR: “Persona unica, degna di stima e amicizia, ha lavorato sempre per il mondo del rugby con passione e dedizione, donando a tutti il suo tempo e il suo impegno. L’ultimo suo progetto con le carceri ha dato frutti insperati tra quei ragazzi, che hanno ricevuto da lui molta più attenzione e passione di quanto la vita avesse dato loro fino ad allora. Ci mancherà”. La squadra delle Pecore Nere, anche per onorare la sua memoria, riprende, dopo alcune settimane, gli allenamenti. A guidare le sedute, oltre a Niccolai e Lenzi, anche Vincenzo Limone, altro allenatore Lions che si è aggiunto nello staff tecnico. La loro opera viene appoggiata dai preziosissimi nuovi dirigenti Maurizio Berti e Massimo Soriani (fratello di Manrico). Poi la seconda ondata ed i nuovi contagi del Covid-19, ‘impongono’ determinati protocolli e l’attività si ferma. Si spera, magari tra qualche mese, di rivedere il pallone ovale su quel terreno di gioco, posto all’interno dell’istituto de ‘Le Sughere’. Un terreno di gioco che potrebbe essere ben presto intitolato a Manrico Soriani.