La Libera Rugby Club, la prima squadra gay inclusiva di rugby d’Italia, incontra i detenuti del carcere di Rebibbia in un incontro amichevole all’interno del progetto di rugby nelle carceri sviluppato dai Bisonti Rugby.
Il programma è riconosciuto dalla Fir e dal Coni e si fonda sulla convinzione che il rugby sia una vera e propria scuola di vita in grado di riavvicinare coloro che lo praticano a valori sani e al rispetto delle regole.
Nato nella casa circondariale di Frosinone e ora esteso anche al carcere romano di Rebibbia il progetto rugby nelle carceri aiuta coloro che decidono di mettersi in gioco a riscoprire valori come la lealtà, la voglia di migliorarsi, l’accettazione della sconfitta e il gioco di squadra. Principi fondamentali per un futuro reinserimento nella società.
Siamo entusiasti e orgogliosi di poter partecipare a questo evento – spiega Valerio Amodeo, allenatore di Libera Rugby – per la sua importanza da un punto di vista sociale ancora prima che sportivo. Come squadra inclusiva ci battiamo contro ogni pregiudizio e sappiamo quanto il rugby sia un mezzo efficace verso l’abbattimento di barriere e la scoperta di valori. “