Di Lorenzo Cirri
Capita nel rugby, che un pomeriggio colorato di sole ed un campo che torna all’improvviso a dipingersi di verde regalino schegge di stupore.
Capita nel rugby di pensare che il rosso sia troppo rosso per scoprirsi macchiato di nero.
Succede nel rugby di ritrovarsi davanti a possenti figlie di Albione e tremare perchè perfino il vento rispetta le loro forme rocciose.
Capita nel rugby di non aspettarsi una giovane guerriera bionda, che veste orgogliosa le ali della Fenice, raccogliere un sogno e volare oltre la bianca linea che delimita la soglia dell’incredibile.
Capita di pensare che l’impossibile non esiste perchè te lo dicono gli occhi di 22 ragazze che credono in te anche quando non ci riesci nemmeno tu.
Capita nel rugby di emozionarsi dopo aver visto sei volte le ali del Dragone piegarsi e arrancare, e poi rialzarsi e sfidare il vento per non dirsi battuto.
Capita nel rugby di aver dato tutto, oltre l’ultima stilla di fiato e che ciò non sia ancora abbastanza.
Capita nel rugby di lottare e perdere senza per questo essere sconfitti ed invece a volte capita di vincere e non sapere nemmeno come, che poi, in fondo non è quello che è importante.
Capita nel rugby di dover dire grazie a chi ha dato tutto anche per te.
Capita un po’ per caso o forse per uno strano capriccio di guardare 15 ragazze rincorrere un sacco di vento e sentirsi orgoglioso di essere li a guardarle volare.
Capita che a volte i sogni siano troppo grandi anche per essere sognati e se capita che si realizzino allora non voglio svegliarmi più.
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