Giulio Bisegni, trequarti delle Zebre Rugby Club, 16 caps tra il 2015 ed il 2020, ha annunciato oggi il proprio ritiro dall’attività internazionale. Il centro romano – classe 1992, cresciuto nella Lazio e attualmente in forza alla franchigia federale delle Zebre – dopo una riflessione ponderata ha deciso di lasciare la maglia azzurra per concentrarsi sull’attività della franchigia multicolor e sulla propria vita familiare. 

“A 28 anni sento di aver dato tutto quello che potevo alla maglia dell’Italia – ha dichiarato Giulio Bisegni – ed oggi le priorità sono costituite dalla mia vita privata, dalle Zebre e dal completamento del mio percorso universitario. E’ stata una scelta difficile, ma ragionata sino all’ultimo momento. Ricordo perfettamente ogni istante del mio esordio a Twickenham il 14 febbraio del 2015. Trovarsi a 23 anni nel tempio del Rugby contro una delle squadre più forti al mondo non capita tutti i giorni. Ho amato profondamente ogni giorno vissuto in ritiro con la maglia azzurra e sono grato per tutte le opportunità che mi sono state concesse. L’ambiente della Nazionale mi ha permesso di vivere esperienze dal punto di vista umano e professionale che resteranno un ricordo indelebile: ho conosciuto persone che col tempo sono diventati amici e realizzato il sogno di partecipare ad un Mondiale. Nel rugby, come nella vita, ogni scelta può condizionare la tua azione per arrivare alla meta: un passaggio, un off-load, un turnover. Sarò il primo tifoso degli Azzurri e sono orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo che sono sicuro con il tempo raccoglierà i frutti del lavoro che duramente viene svolto giorno dopo giorno. Ringrazio tutti i giocatori e i componenti dello staff della Nazionale per il supporto che mi hanno dato dal primo all’ultimo giorno di raduno vissuto insieme” ha concluso il giocatore in forza alle Zebre.

“Rispetto la scelta di Giulio – ha sottolineato Franco Smith, Capo Allenatore della Nazionale – che, come in ogni frangente della sua permanenza nel raduno Azzurro sotto la mia gestione, si rivela essere una persona profondamente matura. La vita ci pone davanti quotidianamente scelte da affrontare, spesso dure. Ho avuto il piacere di lavorare con un uomo, prima di un giocatore, che sin da subito si è messo a disposizione dello staff tecnico contribuendo, insieme al gruppo dei “Leaders”, alla crescita di questo gruppo. Auguro a Giulio di raggiungere tutti gli obiettivi che si è prefissato nella vita privata”.