A poche ore dalle prime convocazioni di Kieran Crowley, un po’ di pensieri e parole sulle scelte del ct neozelandese, sia per quel che riguarda la Maggiore, sia per quello che concerne la Nazionale A:Nemer strappa un biglietto perché è consistente sia a sinistra che a destra. La convocazione di Zani, altra prima linea multitasking, è un meritatissimo premio ad un ragazzo che fisicamente ne ha passate di ogni, ma che non vuole arrendersi così facilmente. Tornano Fuser e Ceccarelli, giocatori a lungo acclamati negli scorsi due anni e per le cui assenze era stato incolpato Franco Smith. Peccato che il primo avesse preferito rimanere a Newcastle e che il secondo abbia a che fare con una discreta concorrenza. I primi cinque uomini riacquistano chili e centimetri che difettavano fino a qualche mese fa. Esordiscono Matteo Nocera, Alessandro Fusco e Pierre Bruno, tre tra i più positivi alle Zebre quest’anno. Bocciato per il momento Violi, apparso non del tutto a suo agio in queste prime partite. Il reparto dei centri si rimpingua con i ritorni a pieno regime di Luca Morisi, Tommaso Boni e, finalmente, di Michele Campagnaro, perseguitato da sfortuna e infortuni. Reparto particolarmente ricco se si considera che Federico Mori è stato convocato come ala, ruolo in cui sta crescendo a Bordeaux. A disposizione della Nazionale Maggiore, al momento, c’è un solo estremo di ruolo, ossia Matteo Minozzi, ancora senza minuti nelle gambe con la maglia dei Wasps in questa stagione. Non è l’unico azzurro ancora a digiuno di campo (gioca pochissimo anche Varney, che paga l’altissimo rendimento di Ben Meehan a Gloucester). Crowley non esclude Edoardo Padovani (fuori momentaneamente per infortunio) dalla rosa dei contendenti alla maglia numero 15, nel frattempo attende buone notizie dalla Nazionale A, dove almeno uno tra Ange Capuozzo e Jacopo Trulla può ambire ad un posto se non negli ultimi due test, quantomeno per il prossimo Sei Nazioni. Per quel che riguarda la Nazionale A, che sarà guidata da Alessandro Troncon, Andrea Marcato e Davide Giazzon e che scenderà in campo a Madrid il 30 ottobre, spiccano le presenze di vari giocatori già dati sulla via dell’equiparazione: Hame Faiva, Ratuva Tavuyara ed Entienne Swanepoel. Se del primo si parla da mesi come il prossimo titolare della maglia numero 2 (ma il Lucchesi visto finora è un bel contendente), Ratuva era dato un po’ in ribasso dopo una grande prima stagione in Italia. Swanepoel è senza tema di smentita il pilone destro più forte del Top10, ma forse non il pilone destro più forte della selezione, perché Neculai sta mantenendo tutte le promesse fatte con la Nazionale under 20 quest’estate. Difficile se non improbabile, a questo punto, l’equiparazione di Irné Herbst, probabilmente bloccato dai cap guadagnati con gli Springboks ai Mondiali under 20 del 2013;Abbiamo parlato di Capuozzo e Trulla, uno in grande spolvero in ProD2 e l’altro chiamato a riscattarsi in azzurro, ma Simone Gesi non è giocatore da sottovalutare per un posto nel triangolo allargato a Madrid. Il livornese in forza al Colorno è elettrico, elusivo, veloce e sa pure piazzare. Occhio, gli basta mezzo metro di disattenzione. A proposito di giocatori atleticamente importanti, attenzione ad Alessandro Izekor, terza linea di Calvisano, in campo aperto è un quattrocentista e nei raggruppamenti si fa sempre sentire.

Ne emerge un gruppo composto da una sessantina di convocati, con una decina di giocatori ancora in infermeria (Polledri in primis), un veterano all’ultimo ballo (Sua Maestà Sergio Parisse) e qualche assente che non ci si aspettava (Ciofani su tutti), un gruppo sul quale si può lavorare con più serenità e in cui i limiti per ora tratteggiati (Maggiore e A) sono molto meno definiti di quanto sembri. Preoccupa il fatto che alcuni dei giocatori convocati per i tre test match non siano nella loro miglior forma di sempre (Steyn è tornato in campo sabato scorso, Morisi ha giocato poco, altri anche meno), ma meglio manchino minuti sulle gambe ora, piuttosto che ne gravino troppi fra un mese.

Per finire, parliamo dell’assenza eccellente, ossia di Tommaso Allan, che ha deciso per il momento di declinare per rimanere agli Harlequins. Non sarebbe la prima volta che un azzurro rifiuta la convocazione, se si considera il già citato caso di Fuser, ma si parla di un giocatore con più di 60 presenze in Nazionale e allora ci sta che la cosa faccia un po’ rumore. Crowley, incalzato dalle prime domande sul tema, ha detto che il ragazzo ha addotto motivi personali e che la porta per l’azzurro non è chiusa. I rumours parlano di alterchi a Treviso tra il giocatore (che in qualche podcast ha sempre però parlato bene di Crowley e del suo operato), altri fanno notare che allo Stoop ci siano solamente due numeri 10 di ruolo e che l’altro sia Marcus Smith, cosa che potrebbe far pensare ad una qualche clausola nel contratto inglese di Tommaso. Al momento non ci sono certezze, se non quella relativa al fatto che l’Allan visto nelle prime giornate di Premiership, nel nostro novembre azzurro, farebbe molto comodo.

Ad maiora.