In alto da sx: Brex (Rugby Viadana 1970), Lucchesi (Lions Amaranto), Lamaro (Primavera Rugby), Mori (Livorno Rugby Speranze), Garbisi (Mogliano Rugby 1969), Trulla (Rangers Vicenza), Varney (Gloucester Rugby), Ioane (Benetton Rugby)
Al centro da sx: 
Riccioni (Amatori Rugby Teramo), Sperandio (Rugby Casale), Meyer (Zebre Rugby Club), Zilocchi (Rugby Gossolengo), Sisi (Zebre Rugby Club), Cannone N. (Florentia Rugby), Traorè (Rugby Viadana 1970), Braley (Benetton Rugby)
Seduti da sx: 
Lazzaroni (Leonorso Rugby Udine), Negri (Benetton Rugby), Lovotti (Rugby Gossolengo), Bigi (Rugby Reggio), Canna (US Rugby Benevento), Bellini (Rugby Petrarca), Mbandà (Amatori&Union Minirugby Milano)

SMITH: “IN CAMPO PER TUTTO IL RUGBY ITALIANO”
CAPITAN BIGI: “UNA FORTE EMOZIONE PER TUTTI NOI”
GLI AZZURRI POSANO ALL’OLIMPICO CON LE MAGLIE DEI LORO CLUB D’ORIGINE
Roma – Una foto di squadra diversa dal solito quella scattata oggi pomeriggio allo Stadio Olimpico dalla Nazionale Italiana Rugby prima del Captain’s Run. Arrivati nello spogliatoio, Bigi e compagni hanno trovato nei propri armadietti non le tradizionali maglie azzurre ma un arcobaleno di divise da gioco inviate nei giorni scorsi dai Club di primo tesseramento di tutti gli atleti convocati dal capo allenatore Franco Smith per la partita contro l’Irlanda. Ed è stato indossando la maglia con cui hanno preso per la prima volta in mano un pallone ovale che gli Azzurri hanno scattato la foto ufficiale del match, rinnovando il legame tra la base ed il vertice del movimento: dal Benevento dove ha mosso i primi passi Carlo Canna al Bombo Rugby che ha dato i natali rugbistici a Niccolò Cannone, passando per Società storiche del rugby italiano come l’Argos Petrarca Padova di Mattia Bellini o per il vivaio della Primavera Rugby che ha lanciato Michele Lamaro e per le franchigie che hanno accolto gli atleti equiparabili come Ioane o Meyer, un mosaico di colori che ha sorpreso ed emozionato gli Azzurri, tenuti all’oscuro dell’iniziativa sino all’arrivo in spogliatoio.“Costruire il nostro DNA e la nostra identità vuol dire guardare al futuro di questa squadra – ha detto il capo allenatore azzurro Franco Smith – ma anche mantenere una forte connessione con l’intero movimento. Ogni volta che la Nazionale scende in campo, lo fa sapendo di poter contare sul supporto di ogni singolo appassionato, di ogni bambino che sogna un giorno di scendere in campo all’Olimpico in una gara del Sei Nazioni.
Ricordare ad ogni atleta le proprie radici ed il senso di responsabilità che ciascuno di noi ha nei confronti del movimento, ma anche il percorso mosso da ogni atleta dal primo pallone preso in mano sino al palcoscenico internazionale fa parte della storia che vogliamo raccontare e di cui vogliamo essere protagonisti”.
 Luca Bigi, capitano degli Azzurri, dopo lo scatto ha dichiarato: “Ognuno di noi sente un forte legame con il proprio Club di origine ed è stato emozionante tornare ad indossare quei colori allo Stadio Olimpico, prima di una partita di Sei Nazioni. E’ stato come rivivere in pochi istanti tutti la propria carriera, da quel primo giorno al campo sino al debutto in Nazionale. Siamo qui per dare lustro e rendere orgoglioso ogni singolo rugbista italiano, un dovere che non dobbiamo dimenticare in nessun istante”.