E adesso bisogna battere il Viterbo per continuare il sogno promozione.

Per 58 minuti su 80 si è giocato nella metà campo ragusana, per 47 minuti i peloritani hanno mantenuto il possesso dell’ovale.

Basterebbero questi numeri per spiegare la sconfitta del Padua Rugby Ragusa nella semifinale play off che li vedeva opposti alle Aquile del Tirreno di Barcellona. Una sconfitta meritata, diciamolo subito, arrivata dopo ottanta minuti durante i quali i ragusani hanno fatto veramente poco, mentre dall’altra parte i barcellonesi hanno disputato la partita della vita, dominando in tutte le fasi del gioco. E a nulla valgono le recriminazioni iblee per la quarta meta dei padroni di casa, assegnata dal signor Colantuono, dopo che il carrettino gialloblu aveva oltrepassato la linea di touche e il guardalinee aveva prima alzato e poi riabbassato la bandierina.

Eppure, pur giocando male e soffrendo, fino al 5° del secondo tempo, il Padua era avanti nel punteggio e in tanti speravano che, alla fine, in un modo o nell’altro, il risultato utile si riuscisse a portarlo a casa.

Così non è stato, e possiamo anche dire che il 27 a 19 finale sta stretto ai padroni di casa.

Ma veniamo alla cronaca.

L’inizio dell’incontro è scoppiettante. Calcio d’inizio; fallo del Barcellona nei propri 22; touche, carrettino e Gianfranco Arrabito schiaccia in meta. Peppe Iacono sbaglia la conseguente trasformazione. 0 a 5.

Palla a centro, Barcellona che si riversa nella metà campo ospite e, dopo un’azione che esplora la larghezza del campo, arriva la meta di Sgrò. Gabriele Torre sbaglia la trasformazione. 5 a 5.

Passano tre minuti e Peppe Iacono riporta in vantaggio la sua squadra con un calcio di punizione. 5 a 8.

Ancora palla a centro e ancora una meta. Ovale nelle mani dei giocatori in maglia gialloblu, calcetto a seguire di un barcellonese, Paolo Iacono si impappina e per Impellizzeri è uno scherzo fare suo l’ovale e andare a schiacciare in meta. Torre è sfortunato e colpisce il palo. 10 a 8.

Si riprende e, nella successiva ruck, l’ingresso laterale di un giocatore di casa, dà a Peppe Iacono il calcio del nuovo sorpasso. 10 a 11.

Poi, per 20 minuti, non succede più nulla. I peloritani si installano stabilmente nella metà campo ospite ma, vuoi per la strenua difesa ragusana, vuoi per l’imprecisione dei giocatori barcellonesi, il risultato non si muove. Anzi, al 38° con un’azione che prende in contropiede la difesa peloritana, è Enoc Valenti a segnare. La successiva trasformazione di Peppe Iacono si stampa sul palo. 10 a 16.

Nell’intervallo coach Gurrieri striglia perbene i propri giocatori e nei primi minuti sembra che la lavata di capo faccia effetto, visto che al 45° una punizione calciata da capitan Iacono porta il Padua al massimo vantaggio. 10 a 19.

A questo punto finisce la birra e in campo si vedono solo le Aquile. Al 52° Impellizzeri segna la sua seconda meta, ancora dopo una bella azione al largo. Torre sbaglia la trasformazione. 15 a 19.

Al 60° la meta contestata di cui si parlava ad inizio articolo. Torre è impreciso dalla piazzola. 20 a 19.

Prima di riprendere, Peppe Gurrieri mette forze fresche in campo. Escono Michele Campanella, Alessandro Denaro e Paolo Iacono, entrano Andrea Solarino, Damiano Ortolano e Giovanni Raspaglia. Ma sostanza non cambia.

Al 69° c’è gloria anche per Gaetano Scolaro che, dopo un carrettino, segna una meta, che però forse è viziata da un passaggio avanti.. Miroddi, calciatore al posto di Torre che nel frattempo era uscito, centra i pali. 27 a 19.

Il Padua è nel pallone, le gambe non rispondono più, i barcellonesi sono galvanizzati. Nei minuti che seguono i padroni di casa premono ma non riescono più a segnare e, anzi, le ultime azioni sono ragusane, che si riversano nella metà campo delle Aquile alla ricerca della meta dell’orgoglio. Ma le azioni sono confuse e al fischio finale il risultato resta inchiodato sul 27 a 19.

Negli spogliatoi Peppe Gurrieri accetta la sconfitta arrivata contro una squadra «che oggi ha giocato meglio di noi, non sbagliando nulla», mentre, dall’altra parte, Attilio D’Asdia, al centro della festa per la finale raggiunta, rende l’onore delle armi alla squadra ospite

I play off, però, per il Padua noni. Domenica ci sarà da affrontare, in campo neutro, probabilmente a Cosenza, il Viterbo e, in caso di vittoria, ci sarà il doppio incontro con Siena, ultimo ostacolo nella corsa verso la serie B.