Sua la meta che un anno fa, nella trionfale e piovosa domenica 5 maggio 2019, ha consegnato la matematica certezza della promozione in B. E’ stata di Francesco Novi la marcatura che consentito al 28’ del primo tempo della partita di ritorno della finale playoff con l’Olbia, di mettere al sicuro, anche a livello aritmetico, il salto di categoria. Dopo il rotondo successo, 5-27, ottenuto sette giorni prima nel match d’andata disputato in terra gallurese (1 meta a 5, 0 punti a 5 in classifica), la strada, per i Lions Amaranto Livorno si era presentata in discesa. In gara-due, sul prato amico dell’‘Emo Priami’, di fronte ad un caldo e numeroso pubblico, i ragazzi di Giampaolo Brancoli, tanto per non correre pericoli, hanno accelerato, contro i gialloneri sardi, fin da subito. Le mete degli avanti Scardino, Fusco e Tamberi hanno consentito di scavare ben presto un solco significativo (15-0 al 25’). La quarta meta, quella del bonus-attacco e dell’aritmetico traguardo della serie B, è giunta al 28’: a schiacciare l’ovale oltre la linea bianca, come detto, uno degli atleti di punta del reparto arretrato, quel Novi, passato, pochi minuti dopo il fischio d’avvio – per l’infortunio dell’estremo Campisi e l’ingresso dell’ala Rela – dal ruolo di ala a quello di centro in fase d’attacco e nelle mansioni, per lui inedite, di mediano di apertura in fase difensiva. Meta trasformata da Rolla. Con la quarta meta e la certezza di salire, nella mini-classifica prevista sommando le gare di andata e ritorno, almeno a quota 6 punti, Lions sicuri del salto di categoria. L’Olbia, al massimo, avrebbe potuto (anche vincendo gara-due con un netto scarto) raggiungere quota 5 punti. Poi, come noto, quell’incontro è rimasto saldamente in mano ai Lions che si sono imposti con un perentorio e indiscutibile 62-7 (e dunque 10 a 0 il conteggio dei punti in classifica). Novi, nato il 2 febbraio del 1986, è il trequarti amaranto ‘meno giovane’. E’ titolare inamovibile e con De Libero ha composto, anche in questa stagione di B conclusa anzitempo, una coppia di centri solida e affidabile. Nelle fila dei Lions ricopre sia la mansione di giocatore, sia quello di allenatore-educatore. Ha conosciuto tardi, a 23 anni, la disciplina della palla ovale. “Gioco – dice – a rugby da 11 anni; ho sempre praticato sport, ed in particolare ho praticato pallacanestro e canottaggio, da quando ne avevo appena 5. Ho iniziato l’attività rugbistica subito in C, nella Fulgida Etruschi Livorno, dove ho militato per tre stagioni. Nella squadra verde-amaranto ho avuto l’onore e il piacere di giocare spalla a spalla con il mio attuale allenatore Giampaolo Brancoli ed il nostro dirigente accompagnatore Germano D’Ambrosio, dei quali ho grandissima stima e grandissimo rispetto. Dopo le tre annate vissute nella Fulgida Etruschi, sono passato ai Lions dove mi sono trovato da subito in grande sintonia con tutti quanti, grazie soprattutto a coloro che da sempre militavano nelle fila amaranto ed hanno saputo creare un ambiente unico. Mi riferisco ai ‘senatori’ Edoardo Biagi, Luca Santoni, Diego Tamberi, Francesco Pacini, Luciano Scardino, solo per citarne alcuni”. “Posso dire che le emozioni che mi ha regalato questo sport sono davvero tante. Indimenticabile per tutti noi quel 5 maggio 2019. Sono orgoglioso che sia stata proprio la mia meta a sancire la matematica conquista della serie B”. “Un obiettivo, quello della promozione, colto dopo i bocconi amari che abbiamo dovuto accettare nella nostra rincorsa nelle annate precedenti. Quei bocconi amari hanno reso più forte la nostra voglia di rivincita e di sacrificio per quell’unica causa: il salto nella cadetteria. Le emozioni di quei tornei nei quali la serie B è sfuggita in extremis hanno contribuito ad aumentare il nostro legame e l’amore per questa maglia. Ed è questo che vorrei trasmettere a tutti i miei compagni che si sono uniti nel frattempo a questo fantastico gruppo e a questa fantastica squadra. La stessa passione che vorrei trasmettere ai bambini che alleno come educatore nella categoria under 10 da un paio di anni. Si tratta di attività, quello di giocatore e di allenatore-educatore, che impongono tanti sacrifici, ma che regalano tantissime soddisfazioni”. L’interruzione di tutte le manifestazioni rugbistiche, dettate dall’emergenza della pandemia del Covid-19, hanno impedito alla prima squadra amaranto di concludere regolarmente il proprio torneo di B (al momento dell’interruzione labronici sesti nel girone 2, quello del centro Italia) ed ai giovanissimi under 10 Lions di partecipare a prestigiosi tornei primaverili interregionali.