Dichiarazioni pesanti del presidente Innocenti sulle Zebre, venerdì scorso, prima del match di apertura della nostra nazionale al sei nazioni.
Il numero uno di FIR avrebbe detto, intervistato da un giornale francese, che mentre il Treviso è una risorsa per il rugby nostrano grazie ai risultati ottenuti nel campionato URC e grazie al copioso numero dei giocatori che porta alla nazionale, dall’altra parte le Zebre sono invece un peso: pochi risultati, pochi soldi (o meglio sfortune finanziare).
Insomma per usare le sue parole: “Stagnano a un livello mediocre e bisogna dire chiaramente che non ci sono di grande utilità. Prevedo una revisione generale di tutto questo.”
Una critica forte, un pensiero mai nascosto, è vero, ma mai espresso in maniera così esplicita. Un pensiero in parte condivisibile, che però sembra escludere un fatto importante: le Zebre sono la franchigia federale.
Le Zebre sono parte integrante della FIR. E da parte della Federazione ci aspettiamo un atteggiamento costruttivo, più che distruttivo: tavoli di lavoro creati appositamente per rilanciare le Zebre il prossimo anno, che siano a Parma o Padova e idee già chiare per rilanciare la franchigia federale dentro e fuori dal campo a breve e lungo termine.
Perché le Zebre, volente o nolente, sono lo specchio della FIR.
Oggi l’immagine non è delle migliori e tutti vorremmo, invece, che fosse, insieme al Treviso, fiore all’occhiello del nostro rugby.