E’ finita la stagione regolare, con il Rovigo primo in classifica, tanta incertezza sul futuro del Calvisano e con Mogliano e Cus Torino che vanno verso lo spareggio.

Analizziamo la classifica come se le squadre, però, fossero studenti di un liceo.

ROVIGO: è quello che va sempre bene, pure quando non studia. Può capitare quella volta che la prof lo interroga e va male, ma poi quel voto non gli fa media a fine anno e ha la pagella con tutti i volti alti (complimenti alla capolista per essersi ritrovata dopo un inizio complesso e aver rimesso “la chiesa al centro del villaggio”)

PETRARCA: è quello bello, simpatico, divertente, con i capelli al vento e a volte un po’ snob. Fisico scultoreo, va bene a scuola ed è bravo pure a fare sport. L’obiettivo dei compagni di classe è trovargli un difetto per poterlo prendere in giro almeno un po’. (Padova dimostra ancora di essere una squadra incredibilmente solida, bissando la vittoria in coppa italia e gestendo al meglio il campionato)

VALORUGBY: vorrei ma non posso. E’ quello bravo che però sbaglia sempre il compito all’esame ed esce con una media più bassa di quella che potrebbe avere. Ogni anno giura “questa voglia andrà meglio” (la squadra di Manghi è sempre protagonista in campionato, ma deve raggiungere la finale per fare il passo in più necessario)

COLORNO: è  il caciarone della classe. E’ quello che quando non studia riesce a convincere la prof che il cane gli ha mangiato i compiti e lei ci crede. E’ quello pieno di amici che conosce tutti dappertutto, tanto da perdonargli anche qualche marachella. (Il gruppo di Casellato e Frati arriva ai playoff con qualche difficoltà in più rispetto a quello che ci si poteva aspettare per quello che si era visto ad inizio campionato. La scommessa di questi playoff)

FIAMME ORO: è’ bravo ma non si applica”. E’ quello che appena va bene ed alza la media con un buon voto puoi scommettere che sbaglierà miseramente il compito in classe dopo,  tornando a rischio bocciatura. I compagni non lo giudicano, ma in tanti si chiedono come sia possibile (Fiamme che non possono essere soddisfatte del risultato stagionale, ma che stanno trovando una compattezza che mancava negli scorsi anni. Castagna è l’uomo giusto per continuare su questa strada)

VIADANA: E’ quello che potrebbe fare di più, ma alla fine si accontenta del sei. E’ diligente, a volte dispettoso, ma mai antipatico. Anzi, quando fa qualche dispetto, tutti ridono e gli vogliono bene tranne il malcapitato. (Al Viadana è mancata la continuità dei risultati, dopo un avvio incredibile e sprazzi di gran gioco. Di fatto ha lottato per i playoff fino quasi all’ultimo, dimostrando di poter battere tutti.)

CALVISANO: E’ quello in crisi. Quello che è sempre andato bene e che adesso non gliene va una giusta, anche perchè a metà anno gli hanno detto che cambierà scuola. Ci mette la voglia ma la delusione è tanta. (DIspiace molto pensare a un campionato senza il Calvisano, realtà storica e sempre competitiva del Top10. Difficile valutare la stagione, troppo condizionata dalla notizia sul suo futuro)

LYONS PIACENZA: E’ il bello e impossibile. Quello con il motorino e il giubbotto di pelle, quello che “è figo ma la mamma dice che non lo devo frequentare”. E’ proprio per questo è pieno di amici e spesso riesce a fare cose spericolate. (Ogni anno i Lyons dimostrano bel gioco e grandi capacità. Conoscono bene il loro potenziale. Forse potrebbero osare di più)   

MOGLIANO: E’ quello svogliato. Talmente sicuro di avere la sufficienza che si ritrova ogni anno a rischio bocciatura, costretto a fare di tutto per convincere i professori che l’anno prossimo sarà quello in cui si farà in quattro per non trovarsi nella stessa situazione (Stagione strana per il Mogliano, che si trova allo spareggio salvezza avendo lasciato forse qualche punto di troppo in giro)

CUS TORINO: E’ quello nuovo arrivato da un’altra scuola. Pensi che sia uno sfigato perchè sta sempre da solo. Prova ad integrarsi, tu pensi che non ci riuscirà mai e lo sfotti, ma è quello che a fine anno zitto zitto ti frega la ragazza. (Stagione incredibile per il CUS, che si presenta dato già per sconfitto. Invece: gambe, ordine, concretezza e mai mollare. Ora uno spareggio che sembrava impossibile raggiungere).

Questo è un simpatico modo di vedere uno dei campionati più combattuti degli ultimi, con sei squadre (forse sette) che hanno lottato per i play off e una gara agguerrita per la salvezza. 

In bocca al lupo a chi ancora deve giocare dopo la regular season, per gli altri “buone vacanze e ci vediamo a settembre”.