Proseguono le sessioni di allenamenti alla Cittadella del Rugby di Parma. In occasione della seconda settimana di lavoro sui campi e nelle strutture del centro federale, il team manager delle Zebre Andrea De Rossi ha raccontato le prime impressioni su questo nuovo avvio di stagione dei multicolor, l’ottava nel campionato internazionale Guinness PRO14 e nelle coppe europee.
A meno di due mesi alla prima amichevole estiva del XV di coach Bradley – in programma il 13 settembre allo Stadio Monigo di Treviso contro il Benetton Rugby – l’ex terza linea Azzurra ha presentato le novità di quest’anno, parlando degli innesti dei nuovi giovani, dei giocatori stranieri ingaggiati al termine della scorsa edizione del torneo celtico e della gestione dei Nazionali una volta concluso il mondiale in Giappone e rientrati in pianta stabile a Parma.
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“Quest’anno c’è tanto entusiasmo, siamo partiti col piede giusto. L’obiettivo che ci auspicavamo a fine campionato scorso, cioè di avere una rosa di livello numerico e qualitativo più alto, è stato raggiunto – spiega il team manager dello Zebre Rugby Club Andrea De Rossi, che si è anche soffermato sull’entrata in rosa di molti giovani atleti, reduci dall’esperienza nel massimo campionato italiano di rugby Top 12 e da una meno recente con la Nazionale Italiana Under 20 – Questi ragazzi hanno fatto un percorso con le accademie e con l’Under 20. Non sono volti nuovi, sono giocatori che conoscevamo e che si sono messi in evidenza col Top 12. Qualcuno ha già fatto il permit player lo scorso anno, qualcun altro è arrivato quest’anno come invitato, ma sicuramente sono giovani che alzeranno il livello del proprio reparto, portando entusiasmo e creando quella sana competizione utile e necessaria ad una squadra che partecipa al Guinness Pro14.”
Assieme a loro, quest’anno hanno fatto il loro ingresso in spogliatoio anche numerosi giocatori stranieri provenienti da club internazionali di alto livello. “La strategia in questo caso è stata diversa – continua De Rossi – Sono atleti che lo staff tecnico conosceva già e che provengono da squadre come Leinster, Ulster e Harlequins che danno una certa garanzia di qualità. Proprio come i giovani, devo dire che questi ragazzi hanno creato un clima di entusiasmo e di competizione all’interno della squadra che non avevo mai visto. Questo è il contributo che hanno dato, poi ovviamente parlerà sempre il campo, e a quel punto verrà il momento di giudicarli e valutarli.”
E come avverrà la gestione dei giocatori nazionali al rientro dalla Rugby World Cup? “È una bella domanda, quando si fa un mondiale ci sono tante variabili – dichiara il team manager delle Zebre, sceso in campo in 34 occasioni ufficiali con la Nazionale Italiana – Noi ovviamente speriamo che in Giappone ci siano tanti giocatori delle Zebre e che giochino il più possibile, però poi alla fine sappiamo che ci sono tante partite sia nel pre mondiale che nel mondiale stesso. Conor O’Shea dovrà fare delle scelte, qualcuno giocherà meno e qualcuno giocherà di più. Certo, quando si torna da un mondiale si è un po’ scarichi di energie, però mi sembra che da parte loro ci sia tanto entusiasmo nel voler tornare e dare il proprio contributo alle Zebre. Adesso è ovvio che il focus sia orientato sul partecipare al mondiale perché la rosa non è stata fatta ancora, per cui l’aspetto mentale è sicuramente il primo da affrontare, ma credo che lo staff sia preparato su questo. Coach Bradley, Troncon e Orlandi il mondiale l’hanno fatto, lo hanno vissuto in prima persona anche da allenatori, quindi credo che cureranno molto l’aspetto mentale.”