Si è conclusa quest’oggi la quarta settimana di allenamenti della stagione 2021/22 delle Zebre Rugby, la decima nel torneo internazionale che prenderà il via a settembre col nuovo nome di United Rugby Championship, la settima nella coppa europea EPCR Challenge Cup.
A margine della sessione di lavoro odierna alla Cittadella del Rugby di Parma il responsabile della preparazione fisico-atletica della franchigia multicolor Giovanni Biondi è intervenuto ai microfoni del sito web del club e ha il punto sullo stato di forma degli atleti in maglia multicolor.
Come hai ritrovato le Zebre a luglio dopo le quattro settimane di sosta? Sono state quattro settimane di sosta alquanto utili ed obbligate. La scorsa stagione è durata praticamente tredici mesi perché con lo stop del campionato precedente a causa dell’emergenza sanitaria abbiamo lavorato in modo inusuale fino all’11 giugno. Ho ritrovato i ragazzi con tanta voglia di fare una buona pre-stagione e di tornare a muoversi”.
Su cosa state lavorando in queste prime settimane di pre-season e che differenza c’è rispetto alla preparazione della passata stagione che ha visto gli atleti tornare ad allenarsi dopo la quarantena dovuta all’emergenza “Covid-19”? “La scorsa stagione ha conosciuto una programmazione completamente diversa per ovvi motivi. Quest’anno è tutto più ristretto e corto. Il 24 settembre iniziamo il nuovo campionato ed è tutto un pochino più concentrato. Abbiamo incentrato le prime cinque settimane su un grande lavoro di volumetria, pesi, forza ed ipertrofia”.
Un bilancio su queste prime quattro settimane di allenamenti? “Vorrei poter rispondere a questa domanda alla fine della prossima settimana che sarà la più dura delle cinque. Nel complesso, abbiamo svolto un ottimo lavoro in termini di qualità e volumi e stiamo spingendo tanto. Questa settimana finisce oggi con una seduta di gambe molto pesante, per cui bene così”.
Come avete impostato il lavoro fisico-atletico in queste settimane che ci accompagneranno alla prima di campionato in programma a fine settembre? “Luglio è stato impostato su un lavoro in sala pesi, con accelerazioni e velocità anche attraverso il rugby. Dopo Ferragosto seguirà una settimana di sosta, quindi ci ritroveremo in campo per iniziare a concentrarci sul rugby giocato. Tra fine agosto ed inizio settembre sono previsti dei volumi di corsa molto importanti con la palla”.
Come ogni anno, sono stati svolti i consueti test estivi. Qual è il loro obiettivo e che dati avete tratto da questi test? “Il loro obiettivo per il gruppo squadra consolidato è offrire a noi preparatori una conferma del loro stato di forma. Sono atleti che conosciamo già e per loro i test sono una routine annuale. Queste valutazioni iniziali diventano importanti per i ragazzi giovani che inseriamo in rosa. Lunedì abbracceremo Andreani e Neculai dalla Nazionale U20, mentre stiamo aspettando i ragazzi dall’accademia. Facciamo test continuamente con l’obiettivo di conoscere i profili dei nostri giocatori ed azzeccare per loro la programmazione più corretta possibile”.
Con l’ingresso delle sudafricane nel torneo e l’innalzamento del livello del ritmo, del gioco e dellacompetitività, su quali dettagli della preparazione fisico-atletica vi state maggiormente concentrando? “Su questo punto eravamo già pronti in linea di principio l’anno scorso, nonostante poi le sudafricane non siano entrate nel torneo. Avevamo già accennato qualche principio di cambiamento per competere contro queste quattro grandi squadre sudafricane con atleti voluminosi, ipertrofici, massivi, che basano il loro lavoro sull’uno contro uno. Abbiamo plasmato leggermente l’impostazione della nostra preparazione con l’obiettivo di avere giocatori duri, ma soprattutto agili e veloci. Quest’estate con la conferma dell’ingresso delle sudafricane nel torneo, il lavoro in palestra ha aumentato di importanza”.
Facciamo un punto sull’infermeria delle Zebre. Come sta proseguendo il recupero degli atleti infortunati e quando li rivedremo in campo? “Ci sono stati tanti interventi chirurgici eseguiti tra la fine della scorsa stagione e il periodo di stop. Dal punto di vista medico sono tutte informazioni che avremo nelle prossime settimane. Da quello che conosco ad oggi come aggiornamento, tutti i tempi medici si stanno infilando nel migliore dei modi. Zilocchi tra qualche settimana potrebbe iniziare il lavoro di ricondizionamento al contatto con noi preparatori, Rimpelli è indietro quattro/cinque settimane rispetto a lui e anche Buonfiglio ha più o meno gli stessi tempi di rientro. Potremmo vederli in campo verso ottobre/novembre. Laloifi è rientrato in gruppo all’inizio della pre-season, Bisegni aveva terminato la scorsa stagione in ottima condizione e avevamo scelto di non farlo giocare nelle ultime partite per motivi precauzionali. Lucchin ha subito un intervento particolare al polso, non abbiamo grosse novità sul suo rientro. Ha iniziato a correre da pochi giorni e a breve potrà iniziare il lavoro di ricondizionamento al contatto. Nel gruppo c’è anche Venditti che non ha subito un’operazione chirurgica ma ha finito la passata stagione col Rugby Calvisano con qualche acciacco. Ha ricominciato a fare un po’ di rugby in questi giorni, ma sta comunque svolgendo un lavoro a parte e personalizzato di fisioterapia e preparazione atletica. Ci sono ottimi segnali che possa essere in grande forma tra qualche mese”.
Quali sono gli obiettivi e le sfide che tu e il tuo staff di preparatori vi ponete per quest’anno? “I nostri obiettivi come linea di preparazione non cambiano rispetto a quelli degli ultimi cinque anni che ho trascorso alle Zebre. Restiamo una franchigia federale con un profilo e una mission primaria che è quella di far crescere i giovani e far sì che siano sempre più pronti al rugby di alto livello e a performare al meglio con la Nazionale. Io vedo una programmazione a lungo termine e penso che questo campionato ci debba servire per farli crescere. Il nostro lavoro di preparazione atletica è molto basato su questo principio che riflette la mission delle Zebre”.