L’Unicusano Livorno Rugby, che nelle ultime due domeniche ha ottenuto due vittorie condite dal bonus-attacco, figura, nella classifica del girone 3 di serie A, al settimo posto in classifica, con 7 punti di margine sulla Villa Pamphili Roma – penultimo – e con 13 punti sulla Rugby Napoli/Afragola – la squadra fanalino di coda che ha perso due volte su due  contro i biancoverdi -. Al termine della regular season – ancora da giocare sei gare dai labronici e dalla Villa Pamphili, sette ancora da disputare dalla Napoli/Afragola -, retrocederà in B l’ultima, mentre la penultima sarà impegnata nei play-out con le penultime degli altri due gironi di A. Al termine di tale triangolare (gare di sola andata), retrocederà la peggiore delle tre classificate.

MIRINO SULL’ALLUNGO. Questa domenica, alle 14:30, nel quadro della 16° giornata (5° di ritorno), i ragazzi di Marco Zaccagna ospiteranno sul prato del ‘Carlo Montano’ il Pesaro (arbitro Michael Baldazza di Forlì-Cesena), formazione quinta in classifica; quella marchigiana è una compagine solida e temibile, ma senza più feroci obiettivi di classifica. Sempre domenica, ma con drop d’inizio alle 17:00, la Napoli/Afragola renderà visita alla Capitolina Roma, la realtà attualmente seconda in graduatoria e in piena lotta per l’accesso ai play-off promozione. Turno di riposo – quello che a rotazione spetta a tutte le compagini – per la Villa Pamphili. Conti alla mano, l’Unicusano, con un buon bottino di punti contro il Pesaro, allontanerebbe sicuramente la penultima posizione e con ogni probabilità scaverebbe un solco ancor più profondo sull’ultima piazza. Il tutto alla vigilia della pausa prevista per domenica 12 marzo, che precederà di sette giorni la sfida esterna con la stessa Villa Pamphili.

IL RUOLINO DEL PESARO. Il Pesaro, che domenica scorsa è rimasto fermo alle finestra, ha ottenuto, nelle sue prime 13 partite, 32 punti, frutto di un ruolino di 6 vittorie e 7 sconfitte. Può puntare alla quarta posizione, attualmente occupata dall’Avezzano (35 punti in sole 12 gare). I giallorossi marchigiani provengono da una striscia di tre sconfitte: nelle prime tre fatiche del loro girone di ritorno hanno perso contro tre delle quattro squadre romane del girone: in successione ko casalingo con la capolista Lazio (8-24) e battute d’arresto con margini ridotti in trasferta con la ‘mina vagante’ Primavera (26-19) e con la Villa Pamphili (28-27). L’ultima vittoria degli adriatici risale al 22 gennaio, al 25-14 con cui ha regolato il Civitavecchia. I pesaresi, all’andata, in casa contro l’Unicusano, si sono imposti 31-7. Un’affermazione costruita alla distanza.

MASSIMA CONCENTRAZIONE. I biancoverdi, nelle ultime due gare, sono andati in crescendo: Gragnani e compagni sia contro l’Avezzano in casa, sia contro la Napoli/Afragola in trasferta, dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio, sono migliorati in modo vistoso nella ripresa. Due affermazioni pesanti, e non solo perchè caratterizzate dalle fatidiche quattro mete che significano bonus-attacco. I labronici, anche contro il Pesaro, devono giocare con la massima applicazione e con il massimo smalto. Non sarà un incontro facile. È impensabile contro una compagine di spessore dominare la scena dal primo all’ultimo minuto. Sarà determinante gestire le varie situazioni – anche quelle negative – e far emergere al massimo le proprie caratteristiche di squadra fresca e vivace, capace di dare continuità alla manovra e di sfruttare, anche in ampiezza, le notevoli dimensioni del ‘Montano’. Prezioso sarà pure l’apporto del pubblico: l’obiettivo della permanenza in A – possibilmente evitando le forche caudine dei play-out – sarebbe un traguardo di tutto rispetto per l’intero movimento sportivo della città. Questa formazione, composta in larghissima parte da elementi livornesi nati e cresciuti nel florido vivaio biancoverde, merita la massima riconoscenza.

GENTE DI MARE. Tra le tante curiosità descritte nel libro ‘Biancoverdi in meta – La storia del Livorno Rugby 1931’, anche il motivo per il quale al termine di ogni vittoria viene intonata dai giocatori labronici ‘Gente di mare’, l’hit del 1987 di Tozzi e Raf. Curioso il motivo per il quale tale canzone – scritta e interpretata da musicisti non livornesi – sia stata adottata, dal 1994, come ‘inno’ della compagine labronica. Il libro in questione, uscito nelle scorse settimane, ripercorre le tante emozioni di carattere tecnico-sportivo (non senza simpatici aneddoti extra-tecnici) vissute dal club delle ‘Tre Rose’ in questi suoi primi 92 anni d’attività. Il libro sarà a disposizione degli sportivi anche domenica, prima, durante e dopo la partita con il Pesaro. Nella speranza che nella circostanza ‘Gente di mare’ sia da dedicare ai giocatori della costa toscana e non a quelli della costa marchigiana…