Si ferma a cinque la striscia di vittorie consecutive del Moncalieri Rugby. A interromperla è il Cus Torino Cadetta che nel finale trova lo spunto decisivo per vincere un match molto emozionante ed equilibrato.

Nel primo quarto di gioco i padroni di casa impongono il proprio ritmo mantenendo il possesso dell’ovale e giocando sempre nella metà campo avversaria. Ma è un possesso che non frutta nessun punto perché le vespette moncalieresi arginano, con grandi placcaggi e buona organizzazione difensiva, ogni tentativo dei cussini.

A sbloccare l’incontro ci pensa la retroguardia di casa, che al venticinquesimo forza un varco nella linea di trequarti ospite e realizza la prima meta della partita. 7 a 0.

Il momento è favorevole del Cus che prova a replicare nei minuti successivi. Il “Munca” accusa il colpo e capitola nuovamente dopo dieci minuti: meta non trasformata e 12 a 0 alla mezz’ora. A questo punto gli ospiti hanno una reazione d’orgoglio e si riportano in partita grazie al pacchetto di mischia, che martellando al centro, provoca prima l’espulsione temporanea di un cussino, e poi conduce alla meta non trasformata di Grosso. Sul 12 a 5 si chiude la prima frazione.

La ripresa si apre con gli ospiti in attacco alla ricerca del pareggio. Nonostante si giochi stabilmente nella metà campo cussina il risultato resta invariato, ma il Moncalieri contesta l’annullamento di una meta non convalidata dall’arbitro. Nella circostanza Richelmy viene portato in touche dopo aver schiacciato l’ovale oltre la linea di meta. A metà tempo, una bell’azione dei trequarti moncalieresi apre le porte alla marcatura del pareggio. Zaccaron finalizza il lavoro di mantenimento del pacchetto di mischia e Murisengo trasfoma il calcio del pareggio.

A questo punto, entrambe le squadre provano a vincere, ma le difese hanno il sopravvento. Però, a due minuti dal termine, è il Cus ad avere la chance di vincere con l’introduzione in mischia ordinata al limite dei 22 metri avversari. L’azione che segue determina due punizioni consecutive a favore dell’attacco ma i padroni di casa decidono di non andare per i pali. Giocando alla mano, trovano lo spazio necessario per realizzare la meta all’ultimo tentativo. Dopo la trasformazione c’è solo il tempo di rimettere in gioco l’ovale prima del fischio finale dell’arbitro.

Partita molto intensa e corretta.

Walter Heiman