CUS PAVIA RUGBY- RUGBY VOGHERA 30-7
CUS Pavia: Roberto,Chiudinelli,Disetti,Cullaciati,Di Dio,Papalia,Giglio,Zampori,Negri,Desmet,Melorio,Vescovi,Tavaroli,Sgrò,Livieri all Cantore a disposizione : Stringa,Contarato,Gandolfi,Tinivella,Zambroni,Appiani,Gamal
Voghera: Frocio,Alecci,Capizzi,Panzarasa,Viscione,Serra,De Marco,Papini,Bacci,Ramella,Narciso,Mezzadra,Pizzino,Murgia,Bagnaschi all Giovanetti a disposizione : Volpi,Grossi,Torlaschi,Marsicano, La Furia,Stefanelli,Danio
marcatori: 14′ meta Negri 20′ cp Disetti 32′ meta Zampori tr Disetti 40′ cp Disetti 58′ meta Zampori 68′ meta Disetti tr Disetti (PV) 74′ meta Serra tr Serra (VO)
Il derby, la rivalità più accesa tra due squadre, non una stracittadina ma un derby più zonale, per la supremazia sul territorio di due bande rivali che si danno appuntamento al Campo per misurarsi e per decidere quale delle due potrà issarvi il proprio vessillo di gloria; ma il Cravino non sono i Five-Points e ieri non andava in scena il famoso capolavoro di Scorsese ma CUS Pavia-Voghera , il derby, la partita che in tantissimi in campo e sugli spalti aspettavano da tempo.
Il sole che splende e regala un cielo aperto freddo ma limpido inaugura questa sfida, tesa ed attesa; la partita inizia molto spezzettata con le due compagini che sbagliano troppo ed il pallone che non ne vuole sapere di stare in mano ai protagonisti di questo scontro. Pavia si affaccia in attacco al quarto d’ora e trova la prima meta con Negri bravo a concretizzare una bella azione al largo, la squadra di casa inizia dunque ottimamente uno scontro che sembrerebbe essere impari con gli ospiti che dimostrano tanta voglia ed aggressività ma uno scarno piano di gioco. Ma i beniamini del pubblico pavese hanno abituato i propri supporters alla sofferenza ed il derby, lo scontro per eccellenza non poteva esimersi da ciò; Pavia non riesce ad affondare il colpo nella ferita aperta dal proprio condottiero inanellando una serie di azioni offensive che si chiudono tutte in un nulla di fatto, con un lancio in touche abbastanza impreciso, calci di punizione territorialmente insufficienti e troppi palloni persi. Ma nella prima domenica di dicembre anche nel capoluogo ticinese si inizia a sentire l’atmosfera natalizia ed è Zampori a portarla, vedendo i compagni in difficoltà, decide di accendere egli stesso il faro della speranza ed illuminando la via come la renna Rudolph con il suo naso rosso, prende sulle sue spalle la slitta gialloblu riuscendo a portare i suoi a consegnare i doni ai bambini di buona volontà; parte con le sue cariche e va sondare una difesa che non sa resistergli; verso la mezzora lo scambio con Giglio lo porta ad attaccare il corridoio interno e a far capire a Voghera che non ci saranno regali per i bambini cattivi ma solo mete. Si chiude così la prima frazione di una gara nella quale le due squadre si affrontano a viso aperto ma lasciando il bel gioco per altri campi. La seconda frazione viene aperta da Pavia con una girandola di cambi che rivoluziona la squadra che ci mette diversi minuti ad oliare per bene i propri ingranaggi per riuscire a ripartire, così mentre un nebbione offusca il campo sempre di più, pure le trame di gioco della squadra di casa vengono offuscate rendendosi sempre meno nitide e sempre meno rispettose delle consegne di Cantore. Ci vuole perciò un’azione personale che possa sbloccare questa slitta bloccata e Pavia si trova, ancora una volta, appesa a Zampori che prende l’abbrivio e riesce ad andare in meta per la sua doppietta personale e per la terza marcatura di squadra. La ricerca del bonus diventa lo scopo finale del match con Disetti che arriva vicinissimo alla meta che gli viene negata per un soffio, il camuno arriva puntualissimo a sostegno dell’Ultrapadano ma non arriva a segnare per pochissimo. Ma ormai si è delineato che sarà proprio Mario Disetti l’uomo designato dal Fato per siglare la meta del bonus, prende la palla da primo ricevitore, e trova il buco grazie ad una magistrale finta e va a depositare la palla dietro la linea ed far esultare i tifosi pavesi. Ma in questa atmosfera da highlands scozzesi con la nebbia bassa sul campo ed un freddo vento a far volare i kilt, Voghera sente le cornamuse dell’orgoglio risuonare per la vallata e decisi più che mai a scalfire, non potendo battere, le Armate Reali di Pavia, si tuffano in attacco e grazie ad una rapida incursione di Serra, novello William Wallace rossonero, trovano la meta dell’ultimo sussulto , l’ultimo grido di gloria per una bandiera che cade ed una rivolta che viene repressa, ma che rende comunque orgogliosissime le scatenate ed agguerritissime sostenitrici a seguito dei ribelli scozzesi.