Uno, come il numero delle sconfitte rimediate dai Pirati nel corso della loro splendida stagione: una sconfitta di misura, 2-3, incassata il 25 novembre contro i Sorci Verdi Prato, la squadra che poi, sei mesi più tardi (nella giornata di ieri), si è laureata campione d’Italia. Due come il numero dei podi nazionali conquistati dai Pirati negli ultimi due anni: seconda piazza tricolore nel giugno 2022 e terza piazza nel maggio 2024. Tre (a zero) come il numero delle mete incassate contro i campioni uscenti degli Gnari Rovato nel primo tempo della finale per il terzo posto, andata in scena in questo caldo sabato di fine maggio al ‘Priami’ di Stagno. Quattro (a zero) come il numero delle mete rifilate agli stessi rovatesi nel corso di una ripresa di altissimo contenuto: quattro mete che hanno consentito di rovesciare la situazione e di imporsi 4-3, con una rimonta mozzafiato. 35 come gli anni da compiere prima di iniziare a giocare nel campionato Old (non possono essere tesserati atleti ancora attivi nei classici tornei seniores). Per i Pirati Livorno, la realtà Old che ha il proprio quartier generale al ‘Tamberi’ di via Russo e che soprattutto vede nelle proprie fila giocatori di tutta la provincia (Elba inclusa), si è conclusa in questo memorabile sabato un’annata strepitosa, caratterizzata da un vero e proprio crescendo rossiniano. La squadra dei tuttineri capitanata da Stefano Pagni e allenata da Alberto Mazzoni e Federico Guidi (in occasione della finale del ‘Priami’ i due erano fuori sede e sono stati rimpiazzati nel ruolo di coach da Marco Tomaselli) ha alzato al cielo la Coppa delle Regioni, assegnata alla formazione che nel campionato nazionale di categoria centra la terza piazza nazionale. Dopo il secondo posto nel campionato toscano – alle spalle dei Sorci Verdi, che hanno a loro volta ottenuto nel corso della stagione solo successi -, i Pirati hanno battuto, al ‘Priami’, nel corso del pomeriggio dedicato alle finali ‘CIRO’ (Comitato Interregionale Rugby Old), gli Gnari del Rovato. Dopo le difficoltà esibite nel corso del primo tempo, chiuso in ritardo 3-0 (ogni meta un punto: tra gli Old il risultato è determinato unicamente dal numero delle mete, non sono previsti calci di trasformazione, nè piazzati), i labronici hanno preso saldissimamente in mano le redini del confronto. Seconda frazione nella quale non sono mancati orgoglio e grinta e nel corso della quale, crescendo in modo esponenziale nelle ruck e nelle touche, i Pirati hanno avuto molto più possesso degli avversari. Ripresa di alto livello, caratterizzata dalle mete, in successione, del terza ala Stefano Borghi, del mediano di mischia Gabriele Pelletti, dell’ala Alessio Ferrini e nuovamente di Stefano Borghi. Solo una formazione con grandi attributi poteva pensare di ribaltare – al cospetto di una squadra peraltro di spessore, con in campo almeno tre elementi degni dei ‘classici’ campionati senior – un disavanzo così pesante (0-3), registrato a metà gara. Nella Coppa delle Regioni, consegnata nelle mani di Pagni, c’è ora la targa con la scritta Pirati Livorno. La sensazione è che questa squadra possa ulteriormente alzare l’asticella: si punta, per il futuro, a tornare sul podio del campionato nazionale, ma stavolta sul gradino più alto. La crescita evidenziata in questi primi mesi del 2024 – solo successi ed un pareggio in questo anno solare – consente di guardare al futuro con grande fiducia ed ottimismo. Questi atleti non sono troppo vecchi per giocare a rugby. Lo schieramento iniziale dei Pirati nella finale della Coppa delle Regioni (leggi finale terza piazza nazionale) contro gli Gnari Rovato: Federico Pieretti; Alessio Ferrini, Matteo Gherardini, Francesco Mariotti, Alessandro Borghesi; Simone Piacentini, Gabriele Pelletti (vice cap.); Gianni Favilli, Alberto Mazzi, Stefano Borghi; Stefano Pagni (cap.), Giovanni Lunardi; Tiziano Stacchini, Ciro Sportiello, Filippo Castagnini. Inizialmente in panchina: Matteo Marcel, Dario Provinciali, Marino Dell’Omodarme, Cristian Malossi, Nicholas Costantini, Federico Petrantoni, Cristian Malossi, Gabriele Secci, Francesco Aringhieri, Stefano Ferrini.