Quella dell’Olimpico non sarà una sfida come le altre: a Roma si giocherà infatti il 50esimo Italia-Francia della storia, nella terza giornata del Sei Nazioni 2025. A distanza di un anno, dell’ultima sfida rimane l’ormai celebre palo di Paolo Garbisi, il silenzio irreale dello Stadio Pierre Mauroy di Lille e dei tifosi ben consapevoli di aver evitato un disastro e quella sensazione di agrodolce vissuta dagli Azzurri, che da un lato avevano portato a casa un grande risultati (fare 13-13 in Francia non è da tutti) ma dall’altro sentivano la delusione di aver sprecato una grande occasione. A un anno di distanza, le due squadre si ritrovano nuovamente al Sei Nazioni.

I precedenti tra Italia e Francia

Come detto, sarà la 50esima partita tra le due squadre: il bilancio è di 45 vittorie per la Francia, un pareggio e 3 vittorie per l’Italia, con 572 punti segnati dagli Azzurri e 1530 subiti. La vittoria più larga dell’Italia è il celebre 40-32 di Grenoble, nel 1997, mentre il miglior successo dei francesi risale al match della fase a gironi dell’ultima Rugby World Cup: 60-7 a Lione.

Le vittorie dell’Italia

Il primo successo azzurro arrivò a Grenoble, nell’ormai storica finale della Coppa Europa 1997, vinta 40-32. Le altre due vittorie sono invece arrivate al Sei Nazioni, entrambe in casa. Nel 2011 in rimonta al Flaminio, contro una Francia ancora in lotta per la vittoria del torneo e fermata da un’Italia eroica, capace di rimontare lo svantaggio iniziale con la meta di Andrea Masi e i calci di Mirco Bergamasco, per poi resistere all’assalto finale dei transalpini e vincere 22-21 con una strenua resistenza nel finale contro la mischia francese. Nel 2013 l’Italia si ripeté, stavolta all’Olimpico, con gli Azzurri che dominarono la partita passando in vantaggio con Parisse e gestendo il gioco grazie a una splendida prestazione di Luciano Orquera, che nel secondo tempo propiziò anche la meta di Castrogiovanni. A mettere il sigillo sulla partita ci penso Burton col drop del 23-18 finale. Oltre a quello di Lille c’è stato anche un altro pareggio tra le due formazioni, nel 1983 a Rovigo, e un’altra vittoria nella Coppa FIRA 1993 per 16-9 a Monigo, ma in entrambe le occasioni la Francia non assegnò il “cap”.

Vicini al successo

Se si parla di imprese sfiorate, la memoria non può che tornare a quel tardo pomeriggio di un anno fa. Azzurri bravi a tenere duro in un primo tempo in cui la Francia mette sul piatto gli oltre 100 kg in più del pacchetto di mischia ma non riesce a sfondare, la squadra di Quesada soffre ma tiene, non va oltre i 10 punti di distacco e nel finale di primo tempo conquista l’occasione che riapre la partita. Danty placca altissimo Brex e verrà poi espulso dal bunker all’inizio della ripresa, Page-Relo intanto piazza per il 3-10 con cui si va all’intervallo e nel secondo tempo la squadra di Quesada può giocare con un uomo in più. I primi 20 minuti sono particolari, 3 punti a testa con l’Italia che sembra poter prendere in mano la partita ma non ci riesce del tutto. Poi arriva la fiammata: Menoncello porta a spasso mezza nazionale francese dai 22 alla metà campo, i compagni danno continuità e arrivano dentro ai 22, poi Marin trova il buco per creare la superiorità numerica e servire Capuozzo per la meta del 13-13. A quel punto l’inerzia del match è tutta dalla parte dell’Italia, che a tempo scaduto conquista con Zuliani il calcio di punizione del possibile successo. Proprio in quel momento accade l’incredibile: a 10 secondi dallo scadere dello shot clock la palla cade dalla piazzola, Garbisi la riposiziona ed è costretto a calciare in fretta, colpendo il palo. Finisce così, 13-13, un po’ dolce un po’ amaro.

Quella di Lille non è stata però la prima impresa sfiorata dagli Azzurri: nel 2016 un’Italia piena di giovani fece venire i brividi alla Francia, ammutolendo lo Stade de France e giocando una grande partita. Protagonista assoluto fu Carlo Canna, unico italiano in grado di mettere a segno un “full house” (almeno una meta, un calcio di punizione, una trasformazione e un drop) in una partita del Sei Nazioni. Anche stavolta il finale sorrise un po’ fortunatamente ai francesi, che vinsero con un discusso piazzato di Plisson a 5’ dalla fine e poi sudarono freddo quando Parisse sfiorò il palo con il drop del possibile controsorpasso a tempo scaduto. Nel 2019, invece, gli Azzurri dominarono la partita ma come accaduto troppe volte sprecarono tantissime occasioni, la più incredibile con Huget che strappa il pallone dalle mani di Zanon pronto a schiacciare in meta. Alla fine trionfa la Francia 25-14 tra le lacrime di Parisse, all’ultimo atto all’Olimpico. Nel 2022 l’Italia giocò un buon primo tempo a Parigi, mettendo a segno – nonostante la sconfitta finale – un altro piccolo record: Tommaso Menoncello divenne il più giovane di sempre a segnare una meta nel Sei Nazioni, a soli 19 anni e 170 giorni. Nella ripresa, però, la Francia venne fuori di prepotenza vincendo 37-10.